Non si ferma la corsa del Bitcoin. Alle 6 del pomeriggio di New York, mezzanotte in Italia, al Chicago Board Options Exchange (Cboe), è partita la contrattazione sul future dei bitcoin. In pratica gli broker potranno scommettere sull’andamento della moneta digitale comprandola ora al valore di mercato, per poi entrarne in possesso più avanti ed eventualmente rivenderla a un prezzo più alto.
I rialzi. I futures sui contratti di gennaio della criptovaluta sono arrivati a 18.850 dollari sui mercati asiatici. Il valore del bitcoin, partito a quota 14.890 dollari era immediatamente schizzato a 16.150 dollari per poi attestarsi sui 15.686 dollari sulla borsa statunitense. Gli scambi sul futures della valuta virtuale, chiamati con la sigla XBT, hanno intasato il sito del Cboe, mandando in tilt le connessioni per circa venti minuti. In casi come questi, infatti, la prassi prevede si fermare le vendite per due minuti se un titolo ha una variazione intorno al 10%, di cinque minuti se supera il 20%.
i dubbi. Eppure gli scettici sul Bitcoin sono molti. Numerosi esperti hanno evidenziato come intorno alla moneta digitale si stia creando un bolla speculativa che potrebbe scoppiare da un momento all’altro. «Visti i volumi sul future, crediamo che ci sia una buona domanda che sta muovendo al rialzo anche il prezzo», ha dichiarato a Bloomberg Naeem Aslam, capo analista di TF Global Markets a Londra. Sempre lo stesso sito (che si occupa di finanza globale) riporta il comunicato di Ewald Nowotny, governatore della banca centrale austriaca ed esponente Bce. «Il Bitcoin non è una valuta ma un prodotto speculativo. Non si dovrebbe sovrastimare l’introduzione dei futures sulla moneta virtuale» ha detto Nowotny. Secondo la Saxo Bank, banca d’investimenti danese specializzata in transazioni on line, la criptovaluta arriverà nel 2018 oltre i 60 mila dollari per poi scendere vertiginosamente a mille dollari nel 2019.