UberEats, il servizio di food delivery di Uber, arriva in Italia. Disponibile da oggi l’applicazione (su iOS e Android) che consegna cibo a domicilio. Grazie all’invenzione di Jambu Palaniappan, cene a pranzi si potranno comodamente acquistare da casa o dall’ufficio con un click.
Il servizio è semplice: l’applicazione individua la posizione dell’utente e propone i ristoranti nelle vicinanze, il cliente prenota il pasto e lo riceve nel giro di mezz’ora potendo monitorare il fattorino. Il tutto senza costi aggiuntivi e (fatto curioso) senza auto. Le consegne infatti avverranno in sella a scooter o a biciclette.
La piattaforma si propone come intermediario tra consumatore e libero professionista. Il corriere viene pagato settimanalmente attraverso l’applicazione. UberEtas trattiene per sé una percentuale dal ristorante aderente. Nessun turno da rispettare, nessuna zona da presidiare e consegne in pieno anonimato. Insomma il classico stile della gig economy senza garanzie e vincoli.
In Italia si parte da Milano, la 44esima città ad offrire il servizio al mondo. UberEats infatti è già attiva in 43 paesi : da Santa Monica a Londra, passando per Amsterdam e Bruxelles.
Uber Eats si propone come nuova alternativa in un settore che sta rapidamente crescendo in tutto il mondo. Il food delivery si sta rilevando una delle attività più dinamiche. Secondo uno studio di Morgan Stanley Research solo negli USA il settore oggi vale 11 miliardi di dollari l’anno. In Italia, invece, il food delivery ha già un valore di 575 milioni di euro.
Non resta quindi che sperimentare la cena digital.