ROMA – “Il Papa ha riposato bene, ha trascorso una notte tranquilla, ha fatto colazione e si è dedicato alla lettura dei quotidiani”. Se Francesco non fosse ricoverato al decimo piano del Policlinico Gemelli, per il riacutizzarsi della bronchite che si porta dietro da settimane e un’infezione alle vie respiratorie, le parole del direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, non occuperebbero le homepage dei siti italiani e internazionali. La degenza non sarà affatto breve a causa di un quadro clinico complesso. Stando a quanto riportato dalla sala stampa vaticana,” i risultati degli accertamenti effettuati hanno infatti dimostrato una infezione polimicrobica delle vie respiratorie che ha determinato una ulteriore modifica della terapia”.
Condizioni cliniche “stazionarie”
L’iter terapeutico “prosegue scrupolosamente”, con il portavoce della Santa Sede che conferma le prescrizioni dello staff medico sul “riposo assoluto” imposto al Pontefice da venerdì 14 gennaio. Le condizioni cliniche del Papa, come emerge da ambienti del Policlinico Universitario, restano “stazionarie”. Ieri mattina Bergoglio ha seguito in tv la messa celebrata al suo posto dal cardinale José Tolentino de Mendonça per il Giubileo degli Artisti, in cui è stata letta l’omelia che aveva preparato, mentre nel pomeriggio “ha alternato la lettura al riposo”, nella camera riservata ai Papi del Policlinico Gemelli.
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Bergoglio: “Ho ancora bisogno di un po’ di cure”
Anche per l’Angelus Francesco ha potuto solo limitarsi all’invio del testo, in cui ha spiegato: “Ho ancora bisogno di un po’ di cure per la mia bronchite”. Il Papa ha ringraziato sia lo staff medico sia i moltissimi che gli hanno inviato messaggi di pronta guarigione: “Vi ringrazio per l’affetto, la preghiera e la vicinanza con cui mi state accompagnando in questi giorni”, ha scritto su X. Mentre oggi, come è noto, è stata annullata la sua visita a Cinecittà, sempre inserita nel programma del Giubileo degli Artisti.
La parrocchia di Gaza: “Ci ha chiamati venerdì e sabato, era di buon umore”
Intanto uno dei responsabili della parrocchia Sacra Famiglia di Gaza, comunità cattolica presente nella Striscia a cui Bergoglio è particolarmente legato, ha riferito a Tgcom24 che il Papa li ha chiamati venerdì 14 e sabato15 febbraio. “Era di buon umore, la voce un po’ affaticata, ma ha voluto sapere come stiamo”, ha aggiunto il responsabile. Il Papa in questi mesi ha sentito tutti i giorni il parroco padre Gabriel Romanelli e il vice parroco, padre Yusuf Asad, per manifestare la sua vicinanza alla popolazione palestinese. Ma il Santo Padre sta continuando il suo lavoro anche in ospedale, con la nomina del nuovo vescovo della Diocesi di Grajaú (Brasile). Si tratta di don Giuseppe Luigi Spiga, del Clero dell’Arcidiocesi metropolitana di Cagliari, missionario “fidei donum” nella Diocesi di Viana (Brasile)