ROMA – Dopo l’esultanza bipartisan per l’arresto del boss Matteo Messina Denaro la politica torna a dividersi. A rivendicare l’operazione come un successo del governo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Le opposizioni, però, accusano il governo di vantarsi dell’arresto per il quale è stato necessario un uso massiccio proprio dello strumento che l’esecutivo vuole limitare.
Nordio in Senato: “Non saranno toccate le intercettazioni su mafia e terrorismo”
Sull’argomento il Guardasigilli ha presentato il 18 gennaio le linee della sua riforma in Senato. Nel suo intervento ha subito chiarito il suo pensiero sulle intercettazioni ribadendo: “Non saranno toccate le intercettazioni su mafia e terrorismo”. In sostanza quello che va cambiato è l’abuso che si fa delle intercettazioni, soprattutto per reati minori, e per l’abuso che se ne fa con la diffusione sugli organi di informazione.
Assicurata, attraverso le sue parole, anche la presunzione di innocenza e la certezza della pena: “Il nostro fermo proposito è di attuare nel modo più rapido ed efficace il garantismo del diritto penale – ha detto. Realizzeremo la tutela della presunzione di innocenza della persona, assicurandone la dignità e l’onore durante le indagini e il processo”.
L’intervento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
Sulla dibattito è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che in un’intervista al quotidiano Corriere della Sera esprime nettamente la sua posizione: “Le intercettazioni sono uno strumento di indagine importante e irrinunciabile e non sono state mai messe in discussione per i reati di mafia”. Il ministro puntualizza poi che le critiche quando sono state fatte hanno riguardato l’uso distorto che ne è stato fatto.
Spazza, inoltre, con forza i sospetti su una possibile trattativa: “Questo arresto è un risultato limpido, senza retroscena. Chi cerca di banalizzarlo e minimizzarlo, di metterlo in dubbio, fa un grave errore commesso in malafede”.
Nella foto in alto: il ministro della Giustizia Carlo Nordio in Senato, foto Ansa