Il premio Nobel per la Pace 2021 è stato assegnato ai giornalisti Dmitry Muratov e Maria Ressa che hanno ottenuto il riconoscimento per il loro impegno nel “salvaguardare la libertà di parola”.
L’annuncio è arrivato oggi dalla presidente del Comitato per il Nobel norvegese, Berit Reiss-Andersen. Il Nobel per la Pace, infatti, è l’unico assegnato in Norvegia, e non in Svezia, ed è anche l’unico che può essere consegnato alle organizzazioni oltre che ai singoli individui.
I candidati, quest’anno, erano oltre 300, ma la scelta è ricaduta sui due giornalisti perché, come spiegato in un tweet dal Comitato, “la libertà di espressione e la libertà di informazione aiutano a garantire l’informazione pubblica. Questi diritti sono prerequisiti cruciali per la democrazia e proteggono da guerre e conflitti”.
Dmitry Muratov è il fondatore del giornale russo Novaya Gazeta, testata per la quale scriveva anche la giornalista Anna Politkovskaya, autrice di numerose inchieste sulla guerra in Cecenia, assassinata nel 2006. Oggi, sostengono ad Oslo, “è il giornale più indipendente in Russia, con un atteggiamento fondamentalmente critico nei confronti del potere”.
Maria Ressa, invece, è una giornalista statunitense di origini filippine. È la cofondatrice del sito di notizie Rappler, famoso per le sue inchieste sul presidente Rodrigo Duterte e sulla controversa campagna antidroga nel suo Paese natale. Una campagna che, commentano da Oslo, ha portato a “un numero di morti così alto” da “assomigliare a una guerra contro la stessa popolazione”. La giornalista, nel 2018, era stata anche eletta “persona dell’anno” dal Times, assieme ad altri giornalisti, per via del suo impegno contro le fake news.