La polizia ha eseguito perquisizioni in diverse città nei confronti di appartenenti ai movimenti no vax che su un gruppo Telegram avevano ipotizzato di compiere azioni violente, anche con l’uso di armi nel corso delle manifestazioni contro i provvedimenti del governo.Gli indagati, autodefiniti ‘i guerrieri’, sono un gruppo di otto persone, cinque donne e tre uomini di età compresa tra i 33 e i 53 anni.
A coordinare le indagini la procura di Milano. Durante le perquisizioni sarebbero state trovate armi, come coltelli e bastoni. L’obiettivo del gruppo era quello di costruire artigianalmente degli ordigni e di approvvigionarsi di coltelli con l’intento di compiere azioni violente, soprattutto a Roma. In particolare le donne sono state definite come ‘molto determinate e arrabbiate’. Il gruppo è interamente composto da gente comune: disoccupati, operai, portinai, camerieri.
Secondo il pm Piero Barone e il capo della Sezione distrettuale antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili, le “azioni violente’ programmate su Telegram erano ‘tese a mutare la condizione politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale”.
La questura di Milano spiega inoltre che gli indagati avrebbero incitato gli altri membri del gruppo a realizzare azioni violente nelle rispettive province di residenza “contro non meglio precisati obiettivi istituzionali o approfittando della vista di esponenti dell’esecutivo, come quella prevista e poi annullata a Padova lo scorso due settembre alla quale sarebbe stato presente il ministro della Salute, Roberto Speranza.