HomeCronaca NO TAV, “Istigazione al sabotaggio”: chiesti 8 mesi per Erri De Luca

NO TAV, “Istigazione al sabotaggio”: chiesti 8 mesi per Erri De Luca

di Stelio Fergola22 Settembre 2015
22 Settembre 2015

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Il PM Antonio Rinaudo parla per un’ora e mezza, alla fine della requisitoria la richiesta è chiara: 8 mesi di reclusione per Erri De Luca, lo scrittore che, da anni, sostiene il movimento No TAV. L’accusa è di istigazione al sabotaggio, che per Rinaudo “rappresenta un atteggiamento che non può ricevere tutela. La libera manifestazione del pensiero è ben altra cosa. De Luca non ci venga a raccontare di non aver mai sentito parlare delle molotov”. E la questione riguarda proprio i citati esplosivi, visto che lo scrittore rispose proprio a una domanda sulle molotov dicendo che “sabotaggi e vandalismi sono necessari per comprendere che la Tav è nociva”. “Un implicito contenuto nemmeno troppo velato” conclude Rinaudo.
Ma la difesa, presieduta dall’avvocato Gianluca Vitale, ribatte: “Cosa significa sabotare? Il cortocircuito è nella parola detta in modo scorretto” ha detto il legale di De Luca utilizzando il vocabolario online della Treccani, trovando “intralciare la realizzazione di qualcosa o fare in modo che un’iniziativa altrui non abbia successo”.
Il che però contrasta con quanto detto dal PM che precisa: “De Luca è accusato di istigazione a delinquere, non di concorso nei reati”.
Per la difesa però la questione è ben diversa perché tira in ballo la stessa libertà di espressione. “Questo processo è importante perché parliamo di libertà di manifestazione del pensiero e perché l’Italia sta affrontando un esame con questo processo”.
Le reazioni dal mondo politico non si sono fatte attendere: il clima è di generale solidarietà verso lo scrittore campano. Per il sindaco di Napoli De Magistris “non si processa la cultura e non si arresta il pensiero libero”. Cecilia Strada cita lo stesso De Luca e la sua frase “il reato di opinione è un onore”. Sulla stessa linea anche Roberto Saviano, che su facebook scrive: “Si possono non condividere idee e prassi, ma bisogna sempre stare dalla parte di chi rischia scrivendo. Di chi assume sulla pagina, e nelle parole, posizioni che possono fargli smarrire serenità, equilibro, libertà, credibilità”.
Quanto al diretto interessato, De Luca si è detto sorpreso della richiesta dell’accusa, a suo dire inferiore alle attese: “Mi sarei aspettato il massimo della pena, invece sono stupito della differenza tra gli argomenti prodotti dall’accusa e un’entità tanto esigua della richiesta”.

Stelio Fergola

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