Silvio Berlusconi si arrende a Matteo Salvini. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, dopo l’aut aut del capo della Lega, il leader di Forza Italia ha dichiarato che, il 9 dicembre, non sosterrà in Parlamento la modifica del Meccanismo di stabilità salva Stati approvata dall’eurogruppo perché “insoddisfacente per l’Italia“.
Sono due le critiche mosse dal Cavaliere: la prima riguarda le decisioni sull’utilizzo del fondo che verrebbero prese a maggioranza dagli Stati con il rischio che i soldi versati dall’Italia siano utilizzati altrove anche contro la volontà italiana; la seconda è rivolta al Fondo e al suo essere europeo solo nella forma perché il Parlamento europeo non avrà alcun potere di controllo e la Commissione europea sarà chiamata a svolgere un ruolo puramente notarile.
La nota di Berlusconi non ha spiazzato solo la maggioranza ma anche i membri del suo stesso partito. In molti hanno ricordato come per mesi Forza Italia si sia battuta a favore del Mes e come tanti di loro abbiano fatto parte dell’intergruppo favorevole al Mes.
Ma alla richiesta di un chiarimento immediato, le due capigruppo avrebbero deciso di rinviare un confronto per evitare possibili spaccature interne.
A chi ha insinuato che dietro la decisione di Forza Italia ci siano state le pressioni della Lega, Antonio Tajani, vicepresidente di Fi risponde che Forza Italia non obbedisce “ai diktat di nessuno e non siamo sudditi né di Conte né di Salvini. Noi ci muoviamo – e votiamo – in base alle nostre convinzioni” e insieme a Berlusconi ha voluto specificare che il no alla riforma non ha “nulla a che vedere con l’utilizzo dei 37 miliardi destinati alla lotta contro il COVID-19”.
Diverse le reazioni di Salvini e di Giorgia Meloni, da sempre contraria a uno “strumento che permetterebbe agli euroburocrati di mettere le mani nei nostri conti”, che con il gesto di Berlusconi hanno potuto sottolineare la compattezza del centrodestra.