Il corpo di un uomo ucciso barbaramente in un filmato su Youtube. Poi la conferma della Farnesina. Silvano Trevisan, l’ingegnere italiano di 69 anni, è morto. L’esecuzione dei sette è avvenuta sabato per mano di Ansaru, una costola dei jihadisti di Boko Haram, a seguito di un presunto tentativo delle forze di polizia nigeriane e del Regno Unito di liberare gli ostaggi e per farlo avrebbero ucciso dei musulmani. La notizia dell’assassinio è apparsa prima sul sito del gruppo estremista islamico. L’uomo era stato rapito tre settimane fa dallo Stato federale di Bauchi in Nigeria. Trevisan era stato sequestrato insieme a sei dei suoi colleghi dipendenti dell’impresa di costruzioni libanese Setraco, nella notte tra il 16 e il 17 febbraio. Tra i sette stranieri rapiti, oltre all’italiano Trevisan, c’erano tre lavoratori di nazionalità libanese, un britannico, un greco e un filippino.
I parenti. L’ultima volta che Trevisan era stato in Italia, a quanto risulta dal nipote, risale a una decina di anni fa e aveva trascorso un mese di vacanza proprio nella cascina agricola della sorella Olinda che ha 73 anni. I parenti chiedono riservatezza e silenzio per questo triste momento che sta vivendo la sua famiglia. L’unico a parlare è il nipote di Silvano, figlio della sorella Olinda: “Siamo in contatto conla Farnesina, ci stanno confermando le stesse cose che sono state diffuse ai giornalisti”. Il giovane ha aggiunto che “mia madre non se la sente di parlare, oltre al dolore non sta neanche bene”.
Indaga la Procura di Roma. Sulla vicenda la procura di Roma ha aperto un fascicolo: si indaga per sequestro di persona con finalità di terrorismo aggravato dalla morte dell’ostaggio. Il procedimento è nelle mani del pm Francesco Scavo che ha deciso di affidare ai carabinieri del Ros i primi accertamenti ed è in contatto con i rappresentanti della Farnesina. Agli atti dell’inchiesta c’è già il filmato in cui esponenti del gruppo islamico fondamentalista annunciano di aver ucciso gli ostaggi sequestrati lo scorso febbraio.
Il rammarico del Presidente Napolitano.La Farnesina ha definito l’esecuzione degli ostaggi “un atroce atto di terrorismo” per cui l’Italia esprime “la più ferma condanna e che non può trovare alcuna spiegazione, se non quella di una violenza barbara e cieca”. Così, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime il suo rammarico in un messaggio inviato alla famiglia di Silvano Trevisan: “Ho appreso con costernazione, dopo ore di ansietà, la dolorosa notizia del barbaro assassinio del connazionale Silvano Trevisan, dopo un lungo sequestro mentre onorava la migliore tradizione del lavoro italiano all’estero”. “Nell’esprimere alla famiglia, in questo momento di grande sofferenza, – si legge nel messaggio del Quirinale – il cordoglio dell’intera nazione e i miei personali sentimenti di solidarietà mi unisco alla ferma condanna di tutti i Paesi colpiti dall’efferato delitto contro ostaggi inermi per riaffermare l’impegno della comunità internazionale nell’assicurare alla giustizia i responsabili, contrastare la minaccia terroristica e garantire la sicurezza del lavoro e delle persone in un’area cruciale per la pace”.
Sara Stefanini