Un’altra strage di cristiani. Ancora in Nigeria. Infatti, secondo fonti dell’agenzia Reuters, sono oltre 90 le persone ( tra le vittime anche 4 musulmani) che tra sabato e domenica sono state uccise a sangue freddo dai predoni di Boko Haram (il nome significa più o meno “proibita l’educazione occidentale”), nel villaggio di Izghe nel nord – est della Nigeria. A due giorni dalla strage, i testimoni hanno raccontato che gli assalitori, sono arrivati di sera a bordo di camion e moto, travestiti da militari. Hanno costretto gli uomini a radunarsi tutti in una piazza e li hanno massacrati a colpi d’ arma da fuoco, coltelli e machete, al grido di “Allah è grande”. Poi hanno setacciato le abitazioni alla ricerca di chi si era nascosto, saccheggiando magazzini e depositi di generi alimentari e dopo, sono fuggiti nella boscaglia.
I corpi delle vittime sono ancora nella polvere – ha raccontato ieri sera un contadino disperato, Abubakar Usman, all’agenzia Reuters -. Siamo scappati senza seppellire i nostri cari, per paura che i terroristi potessero tornare.
La scena del massacro di Izghe è stata simile a quella dell’attacco in cui quattro giorni fa erano state uccise una quarantina di persone tra cui omosessuali. Ma non solo, il 27 gennaio la violenza integralista si era abbattuta su una chiesa – più di venti morti- e contro un altro villaggio, sempre nel nord-est.
“Una situazione drammatica di terribile e orribile violenza che colpisce tantissimi innocenti tra cui molti cristiani”. Così padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha commentato le notizie delle nuove stragi in Nigeria. “Preghiamo – ha concluso – per le vittime e speriamo che i responsabili trovino le vie per fermare tanta assurda violenza”.
