“Gli studenti svizzeri non potranno beneficiare del programma Erasmus al prossimo rientro accademico”. Così la Commissione Ue chiude le porte agli studenti elvetici, dal prossimo anno esclusi dal progetto di scambio universitario.
La decisione è una delle mosse con le quali l’Unione Europea risponde al referendum con il quale la Svizzera lo scorso 9 febbraio ha detto no alla libera circolazione. La scelta non si ripercuoterà sugli universitari in viaggio quest’anno, che saranno gli ultimi a poter beneficiare del servizio.
Il progetto Erasmus è solo uno dei diversi accordi – riguardanti ricerca e istruzione – che l’Ue ha fatto saltare con la Svizzera, tra cui anche Horizon 2020, un programma per investimenti nella ricerca e nell’innovazione.
Gli studenti svizzeri non sono certo entusiasti di questa decisione, ma la protesta più pittoresca è nostrana. Mario Borghezio, parlamentare europeo della Lega Nord, interrompendo l’intervento in plenaria del Commissario Laszlo Andor, ha sventolato una bandiera elvetica urlando “Viva la libertà, viva il federalismo, Svizzera libera, basta con la dittatura”. Borghezio è stato allontanato dall’aula, davanti ad un Andor perplesso.
Silvia Renda