Akayed Ullah, il 27enne bengalese autore del fallito attentato terroristico di ieri nel cuore di Manhattan, ha parlato. Dal letto dell’ospedale di Bellevue il tentato kamikaze ha confessato all’FBI che voleva compiere una strage, nella stazione dei bus di Port Authority, a pochi metri da Time Square, perché così avrebbe vendicato i bombardamenti della coalizione a guida americana subiti dall’Isis in Siria.
Il presidente statunitense Donald Trump, a poche ore dall’esplosione, ha sollecitato il Congresso a riformare le leggi sull’immigrazione “per proteggere il popolo americano”. Il sistema che regola l’afflusso di migranti “consente a troppe persone pericolose di entrare nel nostro Paese”, ha sottolineato Trump.
“Abbiamo il compito di distruggere le ideologie del male”, ha concluso il presidente Usa. La Casa Bianca chiede una riforma che metta fine ai ricongiungimenti familiari, che consentono ai migranti di entrare negli Usa sfruttando i legami di parentela, come nel caso dell’attentatore.