E’ stata approvata a New York l’introduzione di una terza opzione per indicare il genere nei documenti di identificazione. La legge permetterà alle persone intersessuali e transessuali di registrare il loro genere come “Gender X”.
La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la ‘X’ per designare i propri figli neonati. Per la comunità Lgbt si tratta di una “decisione storica”. Gli adulti che lo desiderano potranno cambiare così il proprio certificato di nascita senza che ci sia bisogno di una certificazione medica.
“Oggi è una giornata storica per New York, sempre più campione mondiale sul fronte dell’inclusività e dell’uguaglianza”, commenta lo speaker del City Council Corey Johnson, un democratico come il sindaco Bill de Blasio, che ora firmerà la legge che entrerà in vigore dal primo gennaio 2019.
“I newyorkesi non avranno più bisogno della documentazione di un dottore per cambiare il proprio genere sul certificato di nascita e non saranno più trattati come se la loro identità fosse una questione medica”, aggiunge Johnson.
Di “decisione eccezionale” parla Carrie Davis, l’avvocata transgender che ha portato avanti la battaglia per il ‘Gender X’, sottolineando con un chiaro riferimento alle politiche dell’amministrazione Trump come la svolta arrivi “in tempi di pericolo e di incertezza sul fronte dei diritti dei transgender americani a livello nazionale”.
Alcuni stati come la California, l’Oregon e il Montana già permettono di cambiare il genere sul proprio certificato di nascita senza un’autorizzazione medica, ma non prevedono il segno ‘X’ invece di ‘Maschio’ o ‘Femmina’.
“Una rivoluzione” questa che, oltre a riguardare le persone transessuali in transizione, coinvolge anche la comunità delle persone intersessuali: cioè quelle persone nate con caratteristiche sessuali – cromosomi, genitali o struttura ormonale – che non appartengono strettamente alle categorie maschio o femmina. Oppure che appartengono a entrambe. A volte le caratteristiche sono visibili fin dalla nascita, rendendo problematica l’attribuzione del sesso del neonato. In questo caso antiquate prassi mediche spingono i genitori ad assecondare interventi chirurgici precoci e potenzialmente pericolosi.