TEL AVIV – Il portavoce di Hamas a Gaza, Hazem Qassem, ha dichiarato che il gruppo jihadista è pronto ad accettare la richiesta dei Paesi mediatori “su ciò che riguarda la cerimonia di liberazione degli ostaggi, per porre fine alla crisi e ottenere la liberazione dei detenuti”. Le parole di Qassem arrivano dopo il mancato rilascio, da parte di Israele,di 602 prigionieri palestinesi. Netanyahu ha infatti fatto sapere che non libererà i detenuti finché Hamas non porrà fine alle “umilianti cerimonie” che negli ultimi giorni hanno avuto come protagonisti gli ostaggi israeliani.
Nel frattempo Israele ha intensificato gli attacchi in Cisgiordania: nelle scorse ore diversi carri armati hanno invaso il campo profughi di Jenin per la prima volta in oltre vent’anni. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha commentato: “Quello che stiamo facendo in quella che voi chiamate Cisgiordania e noi chiamiamo Giudea e Samaria, è difendere la nostra sicurezza. Si tratta di operazioni militari che si svolgono contro i terroristi e non hanno altri obiettivi se non questo”. Negli scorsi giorni Netanyahu ha fatto sapere che il governo israeliano è pronto a riprendere i combattimenti in ogni momento: “I nostri piani operativi sono pronti. Noi raggiungeremo interamente gli obiettivi della guerra, che sia attraverso il negoziato o con altri mezzi”. Nel frattempo a Beirut, in Libano, decine di migliaia di persone assistono ai funerali di Nasrallah, l’ex capo di Hezbollah, ucciso cinque mesi fa in un raid israeliano.