GERUSALEMME – Secondo la stampa israeliana il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu avrebbe dichiarato, durante una riunione del governo, che le condizioni israeliane per la seconda fase dei negoziati e per il cessate il fuoco non sono state rispettate da Hamas. Secondo Netanyahu i patti erano che il gruppo palestinese fosse disarmato, che abbandonasse Gaza e che impedisse all’Autorità nazionale palestinese di gestire il territorio dopo la guerra.
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha affermato che la condizioni di Israele non sono altro che “una ridicola guerra psicologica”, e che il movimento non lascerà la Striscia di Gaza né provvederà al disarmo. “Qualsiasi accordo per il futuro della Striscia avverrà tramite consenso nazionale”, ha dichiarato Qassem, e ha fatto sapere anche che il movimento è pronto per una seconda fase dell’accordo, “in cui ci sarà uno scambio di prigionieri una tantum nel quadro del raggiungimento del cessate il fuoco permanente e del ritiro completo dalla Striscia”. Ha poi aggiunto: “Siamo pronti, sia politicamente che sul campo, ad attuare le disposizioni della seconda e terza fase”.
Si avvicina poi il rilascio dei corpi dei due fratellini Bibas da parte di Hamas, che verranno restituiti insieme alle spoglie della madre e a quelle di un quarto ostaggio domani, giovedì 20 febbraio. Il ministro della Salute israeliano, Uriel Buso, ha anticipato che l’identificazione dei corpi potrebbe richiedere del tempo, e ha sottolineato la necessità di accertarne l’identità e di stabilire le cause della morte.
Nel frattempo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Mehr, il comandante delle forze di terra dell’esercito iraniano, Kumars Heidari, ha avvertito che “la distruzione di Israele è imminente”. Heidari ha anche aggiunto: “Le nostre dita sono sul grilletto…Gli Stati Uniti non possono fare un bel niente, rimangono impotenti contro la forza dell’Iran. Le forze armate iraniane sono pienamente pronte a distruggere qualsiasi entità aggressiva”.
La Cina: “Tornare al percorso dei due Stati”
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, nella quotidiana conferenza stampa a Pechino, ha ribadito che l’unica soluzione definitiva per la questione palestinese è tornare “al corretto percorso dei due stati” e che la priorità immediata deve essere sollecitare le parti coinvolte a “implementare efficacemente l’accordo di cessate il fuoco e ad avviare successivamente trattative con un atteggiamento costruttivo”