TEL AVIV – Il premier Benjamin Netanyhau ha respinto le richieste di Washington sulla possibile nascita di uno Stato palestinese a Gaza, una volta conclusa la guerra. Per il portavoce della Casa Bianca John Kirby è l’unica soluzione possibile: “I due Stati sono la soluzione migliore nell’interesse di tutti”, ha riferito.
L’ipotesi è stata anche paventata dal presidente di Israele Isaac Herzog al World economic forum a Davos. Durante il suo intervento Herzog ha ricordato come sia importante continuare un dialogo di pace per i cittadini israeliani: “Israele vuole vivere in pace e c’è un forte desiderio di coabitazione sia tra gli israeliani che tra i palestinesi, ma bisogna eliminare il terrorismo”, ha detto.
Nel frattempo il conflitto nella Striscia di Gaza non si arresta. Un attacco aereo israeliano ha ucciso almeno 12 persone vicino all’ospedale di Al-Shifa. Secondo l’agenzia palestinese Wafa nelle ultime ore sono stati uccisi 77 cittadini e decine i feriti tra cui bambini e donne.
Migliaia di persone si sono riunite ieri sera, 18 gennaio, a Tel Aviv per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, la pace con i palestinesi e un accordo per garantire il ritorno degli ostaggi detenuti da Hamas. Tra loro c’è anche il piccolo Kfir che oggi, venerdì 19 gennaio, compie un anno.
“Qualora servisse a Gaza, in una fase di transizione, una missione di pace, noi siamo pronti a inviare i nostri militari con l’Onu come portatori di pace”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha riferito questa mattina ricordando la linea seguita dall’Italia, quella dei due Stati: “Il piano arabo di pace segue la nostra linea, non può essere Hamas a governare quel territorio”. Per Tajani tutte le mediazioni sono possibili, anche quella araba: “Noi lavoriamo per la pace”, ha detto.