La Lega Nord ha manifestato sabato a Roma e, nonostante il corteo opposto organizzato dai centri sociali i dai movimenti antirazzisti, i temuti scontri non sono avvenuti. Alle reciproche provocazioni ha risposto il buonsenso, complice anche l’imponente schieramento di forze dell’ordine presenti nelle piazze per evitare attriti fra i due cortei.
In Piazza del Popolo erano presenti circa 25 mila manifestanti tra iscritti alla Lega Nord, alla Liga Veneta, al movimento “Noi con Salvini” (appena fondato e rivolto agli elettori del centro-sud) oltre che sostenitori di Fratelli d’Italia e militanti di Casapound. È stata la giornata della destra popolare che ha celebrato il segretario della Lega come unico leader. E il politico milanese ha reso nuovamente omaggio al Front National di Marine Le Pen mostrandosi sempre più autoritario nei confronti dei capofila della destra moderata.
È Salvini a dettare le regole a chi vuol stare con lui mettendo ordine anche nella vecchia guardia della Lega: da Umberto Bossi a Roberto Maroni passando per Flavio Tosi. Gli esponenti del Carroccio hanno aspettato pazientemente la fine del comizio e si sono messi in fila per abbracciare il nuovo comandante.
Salvini non è disposto a indietreggiare anzi cavalca il consenso popolare che ha costruito attorno a sé facendosi portavoce dello sfinimento di una parte degli italiani schiacciati dalla crisi economica.
La folla si è unita agli slogan “Renzi a casa”, solidarietà per gli esodati, ai numerosi “vaffa” lanciati agli esponenti del governo e in particolare a Elsa Fornero. All’antieuropeisimo fino all’intolleranza per i rom e per gli immigrati. La piazza ha voluto ricordare e mostrare solidarietà ai due Marò. Durante la manifestazione sono apparsi striscioni con le foto del Duce e bandiere con le croci celtiche.
E’ in atto un mutamento della destra italiana e Matteo Salvini ha colto l’attimo per prendere le redini di un inedito progetto politico ispirato alla Lega Padana, ma assai più complesso e inclusivo che punta a ridare slancio ai principi della destra più radicale.
Emanuele Bianchi
