BOLOGNA – Il tribunale del Riesame di Bologna ha disposto il carcere per Chiara Petrolini, la ventunenne indagata dopo il ritrovamento dei corpi di due neonati sepolti nel giardino della sua abitazione. “Estrema lucidità. Inusitata freddezza esecutiva. Sconcertante assenza di scrupoli o remore. Apparente mancanza di qualunque ripensamento. Inaffidabilità nelle relazioni personali. Eccezionali capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione. Mancanza di partecipazione e di compassione”.
Sarebbero queste le caratteristiche della condotta della ragazza secondo i giudici, i quali hanno inoltre paventato il rischio di reiterazione criminosa. La misura degli arresti domiciliari per i familiari della ragazza è stata poi giudicata inadeguata, dal momento che i parti e le morti dei neonati sono avvenuti in casa, dove erano presenti i genitori. Pertanto il procuratore di Parma, Alfonso D’Avino, e la Pm, Francesca Arienti, hanno firmato l’appello contro i domiciliari.
La difesa di Petrolini ha presentato al tribunale una relazione psichiatrica preliminare che attesterebbe una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità. Il tribunale ha però osservato che “della presenza di eventuali patologie psichiatriche nessuno, neppure tra le persone più vicine all’indagata, ha mai mostrato di aver colto segnali”. Tanto che la stessa difesa, nella memoria depositata in udienza, parlava di una ragazza “normale, apparentemente serena, gioiosa e benvoluta… apprezzata baby sitter ed educatrice in parrocchia e nei centri estivi”. Petrolini, agli arresti domiciliari dal 21 settembre, sarà condotta in carcere.