Si fanno sempre più critiche le condizioni di Nelson Mandela, simbolo della lotta all’apartheid e primo presidente sud-africano a essere eletto dopo la fine della segregazione razziale. Ricoverato nell’ospedale Medi-Clinic Heart Center di Pretoria l’8 giugno scorso per un’infezione polmonare, il 94enne Mandela è ormai tenuto artificialmente in vita dalle macchine e, nelle prossime ore, ci si aspetta la sua fine, ritenuta sempre più imminente.
La vicinanza della gente. Fuori dall’ospedale, intanto – oltre ai numerosi media provenienti da tutto il mondo – si registra una continua affluenza di persone: parenti, amici e gente del popolo toccata dalla malattia di Mandela, si alternano nel portare fiori, disegni, una preghiera al capezzale dell’uomo da tutti chiamato affettuosamente “Madiba”. Al suo fianco è sempre l’arcivescovo anglicano di Città del Capo, Tabo Makgoba, che ha invocato per lui una «fine perfetta».
Nella stanza dell’ospedale in cui si trova Mandela si sono poi riuniti alcuni notabili del clan reale dei Thembu – a cui l’ex presidente sudafricano appartiene – per discutere le sue ultime volontà. Pare infatti che “Madiba” vorrebbe essere sepolto nel villaggio di Qunu, dove ha sempre raccontato di aver trascorso gli anni più belli della sua infanzia, un luogo che lo ospitò anche successivamente, quando decise di ritirarsi a vita privata prima che la sua salute peggiorasse. Una sepoltura che però non tutta la famiglia Mandela sembra condividere, visto che una parte di essa preferirebbe fosse inumato nel villaggio di Mvezo nel sud-est del Paese.
Il viaggio di Obama. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è atteso in Sud Africa domani, terza tappa del suo viaggio nel continente africano, che in questi ultimi giorni lo ha visto toccare Senegal e Tanzania. Ma nel suo tour nella terra natale di Nelson Mandela, Obama non ha previsto il recarsi a far visita all’anziano ex presidente. Egli renderà invece omaggio alla prigione in cui fu rinchiuso per 27 anni durante l’apartheid, quella di Robben Island. A riferirlo, i media sudafricani, a cui si è unito il ministro sudafricano per le Relazioni internazionali, Maite Nkoane Mashebane, che ha dichiarato:«Il presidente Obama avrebbe voluto incontrare Nelson Mandela, ma c’è questa sua grave indisposizione che purtroppo gliel’ha impedito».
Fabio Grazzini