Quando in una redazione – sia questa televisiva, radiofonica, di carta stampata o web – arriva una notizia di grande risonanza, il lavoro del giornalista diventa ancora più frenetico. Essere rapidi e precisi diventa la priorità assoluta. Un infinito tam tam di telefonate, mail e riunioni per informare il pubblico. Ma se ad arrivare è una vera e propria “bomba” (come l’annuncio delle dimissioni del Papa), le cose cambiano. Le attività non sono più “semplicemente” convulse. E se la redazione è quella di Radio Vaticana? Alessandro Guarasci, cronista presso la nota emittente, ci spiega cosa è successo il giorno in cui il Pontefice ha annunciato il suo ritiro.
Reazioni immediate. Stupore. Ad essere precisi io non ero in sede al momento, stavo tornando. Mi ha chiamato al telefono una collega dell’Asca dicendo: “Ratzinger si è dimesso”. La portata della notizia era enorme e qualche dubbio sulla sua veridicità era pur lecito. Arrivato in redazione ogni dubbio era ormai fugato. Il Papa lasciava veramente. Tutta l’attenzione della radio si era ormai catalizzata sull’evento scombinando ogni palinsesto. A mezzogiorno abbiamo lanciato la prima diretta e da allora si sono susseguite innumerevoli interviste e speciali. Il giornale è diventato monotematico, anche se abbiamo cercato di dare spazio, in qualche modo, ad altri avvenimenti, evitando, inoltre, di “sparare tutte le cartucce” il primo giorno. Il clima generale era comunque di forte concentrazione verso la vicenda.
Reazioni postume. Appena “gli animi” si sono placati e si è potuto ragionare a freddo sul gesto di Benedetto XVI, la replica da parte della redazione è stata praticamente unanime: una scelta coraggiosa. E pensandoci ancora meglio, non così inaspettata. Ratzinger è un uomo di una certa età non tanto in salute e il peso del pontificato lo ha, in un certo senso, indebolito sia fisicamente che psicologicamente. Stiamo vivendo un momento di forte scristianizzazione dell’Occidente e serve un Papa giovane che sappia reggere la pressione e “adeguarsi” alle nuove esigenze. Quindi, in virtù di questa nuova condizione, la sua è stata una scelta consapevole, ponderata e valorosa.
Mariangela Cossu