Un milione e mezzo solo in Italia: tante sono, nel nostro Paese, le persone affette da malattie rare. A loro ha rivolto uno speciale saluto papa Francesco nel corso dell’udienza generale di stamane. Il suo discorso ha inaugurato la VII edizione del Rare Disease Day, la Giornata Mondiale delle Malattie Rare che ricorre giovedì e che prevede, anche a Roma, un ricco calendario di incontri. Fra i fedeli che riempivano piazza San Pietro, molti bambini in maschera (fra cui un piccolo in tonaca bianca che il pontefice si è fermato a baciare) e alcuni rappresentanti dell’Associazione Stampa Romana, anch’essi ricordati da Francesco al momento di congedarsi.
«Gesù vicino a chi soffre». All’interno del ciclo di catechesi dedicato ai sacramenti, l’udienza è stata centrata – in sintonia con il tema della malattia – su quello dell’unzione degli infermi: «Parlare di “unzione degli infermi”, anziché di “estrema unzione” – ha esordito il Papa – ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio». Ecco perché il sacramento non deve essere considerato un gesto tabù («C’è l’idea che arriva il sacerdote e dopo le pompe funebri»), ma il simbolo della presenza di Cristo stesso e dell’amore della comunità cristiana che si stringe ad un fratello in difficoltà. «È sempre bello sapere che nel momento del dolore e della malattia non siamo soli», ha commentato Francesco. «È lo stesso Signore Gesù che ci prende per mano, ci carezza e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e nulla, neppure il male e la morte, potrà mai separarci da Lui».
Un pensiero per il Venezuela. Dopo i saluti ai pellegrini di tutto il mondo, il papa ha rivolto un appello per la cessazione delle ostilità in Venezuela, augurandosi che i responsabili politici e istituzionali si adoperino «per favorire la riconciliazione nazionale, attraverso il perdono reciproco e un dialogo sincero, rispettoso della verità e della giustizia». Mentre una piazza San Pietro gremita scandiva il suo nome, Francesco è poi sceso fra la folla, dove si è trattenuto a lungo per salutare e abbracciare uno a uno i 500 malati gravi in prima fila ad ascoltarlo e i loro accompagnatori. Il 4 marzo il Vaticano ospiterà invece la Giornata Nazionale dell’UNITALSI, l’associazione che si occupa del trasporto degli infermi a Lourdes e in altri santuari.
Anna Bigano