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"Nel 2017 la Legge Zampa
per evitare i respingimenti
di minori non accompagnati"

La giudice minorile Erminia Rizzi

“Violazioni al confine con la Slovenia”

di Agnese Palmucci17 Marzo 2021
17 Marzo 2021

A migrant prays next to the sea as he waits with other migrants at the border between Italy and France in the city of Ventimiglia, Italy, on June 13, 2015. The Schengen open borders accord means migrants landing in Italy can usually easily travel through neighbouring France, Austria, Switzerland and Slovenia as they seek to make it to Britain, Germany and Scandinavia, but the G7 suspension of Schengen and a growing number of spot checks on buses and trains has made that harder, increasing the pressure on Italy, where reception facilities are at breaking point with some 76,000 people being accommodated nationwide. AFP PHOTO / JEAN-CHRISTOPHE MAGNENET (Photo credit should read JEAN-CHRISTOPHE MAGNENET/AFP/Getty Images)

Erminia Rizzi, giudice onorario del Tribunale di Bari, operatrice legale in diritto dell’immigrazione e socia dell’Associazione studi giuridici immigrazione (Asgi), ci ha illustrato le violazioni alla norma sui minori stranieri non accompagnati e le criticità in tempo di pandemia.

Quattro anni fa entrava in vigore la Legge “Zampa” per la protezione dei minori non accompagnati a Roma. Quali sono le violazioni più frequenti?

“Una delle criticità più grandi riguarda l’accertamento dell’età. Non sempre questo processo avviene secondo quello che prevede la norma. In molti casi riscontriamo che le autorità italiane, dopo la dichiarazione di minore età, non segnalano la presenza del ragazzo alla procura. Questo è tipico di tutte le zone di confine. Se il minore non viene identificato è considerato maggiorenne e subisce lo stesso destino degli adulti, sottoposto a respingimento o trattenuto nei Centri per il rimpatrio. Poi c’è il grave problema della permanenza dei ragazzi nelle strutture per adulti, inadatte e pericolose, durante il periodo dell’identificazione. Su questo la norma è chiara e dice che nessun minore può essere bloccato per tempi lunghi in luoghi in cui è vietato che resti. Un’altra questione riguarda la tutela volontaria, perchè molte Regioni non hanno un numero di tutori adeguato e in alcune non è predisposto neppure un elenco. In molti luoghi è ripresa poi la prassi illegittima di nominare come tutori i sindaci delle città”.

Su cosa ha impattato maggiormente la pandemia?

“Si inserisce in un momento già molto critico per i flussi migratori dei minori, soprattutto per quanto riguarda quelli a ridosso della maggiore età. Dopo l’entrata in vigore del Decreto sicurezza del settembre 2018, con l’abrogazione della protezione per motivi umanitari, nel 2020 abbiamo avuto contemporaneamente moltissimi permessi di soggiorno non rinnovabili. Un grande problema per quei ragazzi appena maggiorenni che, per via della situazione di emergenza, si sono trovati senza lavoro, requisito fondamentale per fare richiesta di soggiorno e ottenere i documenti. Si sono aggravati problemi già esistenti, perché non tutti i consolati in Italia sono autorizzati a rilasciare il passaporto. Abbiamo visto concretizzarsi il rischio dell’irregolarità per molti minori, che non hanno potuto recarsi alle ambasciate né richiedere documenti dal proprio Paese”.

Erminia Rizzi è giudice onorario del Tribunale di Bari e socia dell’Associazione studi giuridici immigrazione

Anche nelle normative degli altri Paesi europei è presente il principio di non respingimento per i minori?

“In tutti i Paesi dell’Unione Europea dovrebbe prevalere il Diritto del minore, anche se alcune specifiche vincolanti sono un unicum della Legge “Zampa”. In Italia siamo sicuramente più garantisti, con peculiarità molto importanti nella tutela e messa in protezione. La nostra carenza non è normativa. La prospettiva è quella che la legge venga applicata in maniera uniforme su tutto il territorio e senza discrezionalità”.

Com’è la situazione alle frontiere?

“Le violazioni più gravi si verificano proprio lì. In modo particolare, in questo momento, al confine con la Slovenia, dove c’è un rischio molto alto di respingimento dei minori. All’autorità di pubblica sicurezza, la polizia di frontiera di Trieste, è assegnato di fatto un potere discrezionale sull’attribuzione dell’età anagrafica ai migranti, in contrasto con la Legge “Zampa”. Questo rischia di creare dei precedenti pericolosi. Veniamo contattati anche da minori non accompagnati che vengono dalla Grecia e che hanno subito respingimenti nonostante avessero dichiarato di essere minori”.

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