La capitale è sempre meno un porto sicuro per la criminalità organizzata. Un altro colpo è stato inferto dalla Procura di Roma alla ’ndrangheta, coinvolta questa volta in un traffico internazionale di droga. Dalle prime ore dell’alba, il personale della Questura di Roma e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza capitolina sta eseguendo misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di 19 soggetti, che avrebbero trafficato un grosso quantitativo di droga fra l’Italia e il Sud America.
L’organizzazione criminale faceva base a Roma, ma aveva moltissime ramificazioni sul territorio nazionale e anche all’estero. Il canale preferenziale era quello sudamericano, da cui gran parte delle sostanze stupefacenti – essenzialmente hashish e cocaina – arrivava alla cosca degli Alvaro di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 500 kg di droga.
Non è il primo colpo alla criminalità organizzata che fa base a Roma: il 4 ottobre scorso sono state arrestate 37 persone fra la capitale, la Sicilia, la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Germania, legate questa volta al clan mafioso dei Rinzivillo. Non solo, anche nel nord Italia la ’ndrangheta ha vita dura: a fine settembre è stato arrestato il sindaco Edoardo Mazza di Forza Italia, accusato di infiltrazioni mafiose in Brianza e in Lombardia.