La Nazionale italiana è a secco di vittorie dalla gara con l’Arabia Saudita. Questa sera, allo Stadio Luigi Ferraris di Marassi, la sfida con l’Ucraina.
Il momento più emozionate della vigilia della partita è stato rappresentato dalla sosta della comitiva azzurra sotto il ponte Morandi. Un momento ancora più particolare ovviamente per il ct Roberto Mancini, che a Genova ha giocato e vissuto per 15 anni. “E’ stato un sentimento generale, quando arrivi sul posto è terribile. Un conto è vederlo in televisione, ma vedere quel pezzo di ponte che manca per chi come me ha vissuto a Genova, sarà un’immagine difficile da dimenticare”, ha dichiarato emozionato l’ex tecnico dell’Inter.
Mancini ha parlato anche dell’amichevole contro la squadra allenata dall’ex milanista Andrij Shevchenko, con l’esordio del calciatore cagliaritano Nicolò Barella, e un inedito modulo col falso nueve. “Se avete visto gli allenamenti, stavolta sapete chi giocherà. Il tridente comunque è sicuro, con Chiellini decideremo insieme domani mattina – ha detto ieri il ct subito dopo la visita al ponte –. L’unico centravanti vero, prima dell’arrivo di Lasagna che è previsto per stasera, è Immobile. Almeno in questa amichevole possiamo provare altre soluzioni”. L’allenatore spera di vincere, una vittoria “fa sempre felici e stavolta la felicità della gente che ci guarda è più importante che mai”.
Alla presentazione della partita hanno preso parte anche il capitano del Genoa Domenico Criscito e l’attaccante della Sampdoria Gianluca Caprari. “Speriamo di poter regalare un sorriso ai genovesi che in questi mesi hanno sofferto tanto”. Ma anche Shevchenko ha voluto essere presente con la sua squadra sotto il ponte Morandi e ha raccontato le sue emozioni: “L’Italia è la mia seconda patria, non potevamo mancare a questo appuntamento” e sul piano tecnico “ho meno scelta di Mancini ma possiamo essere all’altezza dell’Italia”.