Alexei Navalny, principale oppositore del governo russo, attende oggi la sentenza che potrebbe commutare in pena la condizionale accordatagli in precedenza. L’attivista, a processo presso il tribunale di Mosca, rischia tre anni e sei mesi di carcere.
La giudice che avrebbe dovuto presiedere l’udienza, Yulia Okuneva, è stata sostituita all’ultimo minuto. Un rappresentante del Servizio penitenziario federale ha ufficialmente chiesto al nuovo giudice di commutare in detenzione la pena sospesa relativa al caso Yves Rocher. Alexei e il fratello Oleg, in una sentenza del 2014, erano infatti stati condannati con l’accusa di sottrazione di fondi aziendali.
Come riportato dalla Ong russa OVD-Info, le manifestazioni in atto davanti al tribunale di Mosca hanno già portato all’arresto di 237 persone. Il numero dei sostenitori di Navalny arrestati continua a crescere. Dopo le proteste del 31 gennaio, i fermi amministrativi hanno oramai superato quota 5.400.
I media russi riportano la presenza in aula dei rappresentanti di diciotto ambasciate estere. La presenza dei diplomatici stranieri non è gradita a Mosca e la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto che si tratta di “un’ingerenza nei fatti interni della Russia”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la Russia si augura che l’Unione europea non commetta l’errore di collegare “le prospettive delle relazioni Russia-Ue al caso di questo detenuto”. Peskov poi risponde di no all’ipotesi di un incontro tra Navalny e Josep Borrell, rappresentante della politica estera dell’Ue, che sarà a Mosca nei prossimi giorni per incontrare il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov . Il presidente Vladimir Putin, come riporta Interfax, non sta seguendo il processo in quanto impegnato a preparare un incontro con gli insegnanti.