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HomeCronaca Naufragio di Cutro, nuovi documenti smentiscono la versione delle autorità

Naufragio di Cutro
documenti smentirebbero
la versione delle autorità

Giallo sulla scomparsa dello zaino

degli scafisti con un milione di euro

di Maddalena Lai20 Marzo 2023
20 Marzo 2023

Una croce commemorativa sulla spiaggia di Cutro | foto Ansa

ROMA – A tre settimane dal naufragio di Cutro nuovi documenti, al vaglio della Procura di Crotone, iniziano a chiarire le dinamiche di quanto realmente accaduto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio. A portare la notizia della svolta nelle indagini è un’esclusiva del quotidiano La Repubblica. 

Fino ad oggi la Guardia Costiera ha giustificato il mancato soccorso dell’imbarcazione in ragione del fatto che non vi fosse una richiesta di soccorso né la certezza che, a bordo, si trovassero dei migranti. Tuttavia, un appunto – contenuto nel giornale delle operazioni della Guardia di Finanza di quella notte – smentisce questa versione. Alle 23:20 del 25 febbraio, infatti, l’ufficiale di turno – un’ora dopo l’avvistamento dell’imbarcazione da parte di Frontex – scrive “si comunica avvistamento Eagle 1 di natante con migranti”. La presenza di svariate persone a bordo è indicata all’ufficiale dalla propria esperienza. Il dispaccio di Frontex, infatti, si limita a segnalare la presenza di una sola persona sul ponte e una rilevazione termica consistente sottocoperta, che suggerisce la presenza anche di altre persone.

Secondo quanto riporta il quotidiano la sala operativa del reparto navale di Vibo Valentia, a quel punto, dispone l’uscita della motovedetta V5006 prima e del pattuglione Barbarisi dopo. I mezzi della Finanza attendono che l’imbarcazione entri in acque territoriali italiane per poter effettuare un’operazione di polizia. 

Anche la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, contestualmente informata alle 23.30 della presenza dell’imbarcazione, riferisce di esserne a conoscenza, ma di non aver predisposto alcuna imbarcazione. Quattro ore più tardi, i mezzi della Guardia di Finanza, fanno ritorno in porto a causa delle avverse condizioni meteo. A quel punto – si legge sempre sul quotidiano – la sala operativa del gruppo aeronavale richiama la Guardia Costiera. Sono le 3:20 di domenica 26 febbraio, venti minuti prima che l’imbarcazione naufraghi tragicamente a poche centinaia di metri dalla costa di Steccato di Cutro.
Della notazione dell’ufficiale che, alle 23:20 del 25 febbraio segnala la presenza di migranti a bordo dell’imbarcazione, tuttavia, non c’è alcuna traccia nei verbali redatti il giorno dopo dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera. 

Secondo quanto emerso dalle indagini dalla Procura, inoltre, mancherebbe all’appello uno zaino contenente oltre 1 milione di euro e in possesso degli scafisti durante la traversata. I  sopravvissuti ne testimoniano infatti la presenza a bordo. Al vaglio l’ipotesi che sia in possesso di un quinto scafista – tre sono in custodia cautelare e uno è morto -, che sarebbe stato aiutato a fuggire da alcuni complici che lo attendevano dopo lo sbarco.

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