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HomeCronaca Naufragio di Cutro, la Procura chiede il processo per sei militari

Naufragio di Cutro
la Procura chiede il processo
per sei militari

L'inchiesta avrebbe fatto emergere

presunte "omissioni" ed "inerzie"

di Clara Lacorte06 Novembre 2024
06 Novembre 2024

Il recupero di un corpo dopo il Naufragio di Cutro | Foto: Ansa

ROMA – Sono sei i militari – quattro della Guardia di finanza e due della Capitaneria di Porto – indagati ed accusati di aver contribuito a provocare il naufragio del caicco “Summer Love”, affondato il 26 febbraio 2023 sulle coste di Cutro, proveniente dalla Turchia. Una tragedia che costò la vita a 94 persone, di cui 34 bambini, e in cui diversi furono i dispersi.
Ne dà oggi notizia La Gazzetta del Sud secondo cui la richiesta, avanzata dal Pm Pasquale Festa, è stata depositata nella cancelleria del gup del Tribunale di Crotone. È proprio qui  che i militari accusati dovranno presentarsi per l’udienza preliminare. Secondo quanto emerso dall’inchiesta svolta dal Nucleo investigativo, ci sarebbero state presunte “omissioni” ed “inerzie” compiute la notte del naufragio. 

Chi rischia il processo?

A rischiare, con la pesante accusa di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, sono Alberto Lippolis, comandante del Roan di Vibo Valentia e Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa della Guardia di finanza di Crotone e del reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia. Ma anche Nicolino Vardaro, comandante del Gruppo aeronavale di Taranto, Antonio Lopresti, ufficiale di comando e controllo tattico del Roan, insieme a Nicola Nania, ufficiale di ispezione in servizio al Centro nazionale di coordinamento di soccorso marittimo della Guardia costiera e a Francesca Perfido, ufficiale di ispezione della Capitaneria di porto di Reggio Calabria. 

Il Decreto Cutro

Una tragedia, quella di Cutro, che ha rappresentato per il nostro Paese un momento decisivo per quel che riguarda il dibattito politico sull’immigrazione. Pochi giorni dopo il naufragio, la risposta del governo è infatti stata quella di introdurre un decreto – rinominato Decreto Cutro – che, di fatto, ha posto ulteriori ostacoli nel percorso dei richiedenti asilo, evidenziando una spaccatura importante sulla necessità di aiutare ed accogliere e le difficoltà nelle procedure di richiesta asilo.
Nella giornata di oggi è stato sospeso il giudizio di convalida del trattenimento di due migranti disposto, in applicazione del Decreto Cutro, dal questore di Agrigento. Rivolgendosi alla Corte di Giustizia Europea, il tribunale ha chiesto di chiarire in che modo debba essere interpretato il diritto UE in merito alla sicurezza di un Paese terzo. In attesa della decisione, i due migranti sono tornati liberi.

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