I “Nastri d’Argento” 2012 saranno con tutta probabilità una sfida a due. Marco Tullia Giordana e Ferzan Ozpetek: sono loro i preferiti dalla stampa cinematografica italiana. Come ogni anno, nella suggestiva cornice di Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, giornalisti e addetti ai lavori si sono ritrovati per l’ufficializzazione delle cinquine che il prossimo 30 giugno a Taormina si contenderanno il premio assegnato dal sindacato nazionale dei giornalisti di settore ad attori e registi di casa nostra.I re delle nomination. “Magnifica Presenza”, ultima fatica del regista turco (ormai naturalizzato italiano) e “Diario di una strage”, il film di Giordana dedicato alla strage di Piazza Fontana hanno collezionato entrambi 9 nomination; al gradino più basso del podio delle opere più nominate, con 7 segnalazioni, “Diaz” di Daniele Vicari, una lucida ricostruzione dei fatti del G8 di Genova 2001; con 5 nomination seguono poi “This must be the place”, opera prima di Paolo Sorrentino in lingua inglese (in concorso al Festival di Cannes nel 2011 e vincitore di 6 David di Donatello) che ha visto la partecipazione della star di Hollywood Sean Penn, “Terraferma” di Emanuele Crialese, premio speciale al Festival di Venezia, “A.C.A.B.” di Stefano Sollima, “Posti in piedi in paradiso” di Carlo Verdone, che però non è stato inserito nella categoria “miglior regista” ma in quella per la “miglior commedia” e “Scialla!” di Francesco Bruni, vera sorpresa di quest’edizione e in lizza anche per il premio come miglior opera prima.
I migliori attori. Un mix di giovani leve e vecchi leoni della cinematografia italiana che si ripete per attori e attrici. Pierfrancesco Favino e Elio Germano, protagonisti rispettivamente di “Magnifica Presenza” e “Diario di una strage”, ma anche il giovane Vinicio Marchioni e i più navigati Fabrizio Bentivoglio e Roberto Herlitzka: questi i migliori cinque. Mentre la lista delle migliori protagoniste femminili comprenderà Carolina Crescentini, Donatella Finocchiaro, Claudia Gerini, Valeria Golino e Micaela Ramazzotti.
Il film dell’anno. Unico premio finora certo il “Nastro dell’anno” assegnato al film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire”, interpretato dai detenuti del carcere romano di Rebibbia e già vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Un premio consegnato in un clima volutamente dimesso per solidarietà con le vittime del terremoto in Emilia, proprio nella giornata del lutto nazionale; cancellato il consueto red carpet per una serata, questa volta, concentrata sull’arte cinematografica e su nient’altro.
Marcello Gelardini