Strano mondo quello dell’editoria. Giornali che chiudono e redazioni falciate da tagli ed esuberi in un settore ormai in crisi cronica. Eppure qualcosa si muove, visto che non passa giorno senza annunci di nuove imprese editoriali, magari pronte al grande passo dell’addio alla vecchia carta stampata, puntando tutto sull’online. L’ultimo in ordine di tempo è The Post Internazionale, «giornale online di approfondimento politico, per raccontare fatti e storie da tutto il mondo», presentato ieri a Roma dal direttore, Giulio Gambino, alla presenza di due big del calibro di Eugenio Scalfare e Lucio Caracciolo.
Il fondatore di Repubblica e il direttore di Limes – la rivista di geopolitica del gruppo Espresso – hanno spiegato al pubblico presente in sala come funzionerà il giornale e quale sarà l’importanza di questa iniziativa innovativa. Una presenza non casuale la loro, visto che il nuovo giornale, che punta tutto sul web, si avvarrà di una «proficua collaborazione” con le testate del gruppo Espresso, Limes in testa.
«Il giornale – ha spiegato Gambino, 25 anni, già collaboratore dell’Espresso e nipote di quell’Antonio Gambino che del settimanale fu cofondatore insieme a Scalfari nel lontano 1955- nasce da un gruppo di amici che hanno un progetto in cui credono molto, quello di raccontare i fatti in maniera schietta e diretta. Si tratta di un obiettivo ambizioso, e tutti ce lo fanno notare. Ma noi vogliamo fare un giornale completo e innovativo che racconti il mondo in modo chiaro e sintetico e questo va oltre una semplice esperienza». Un progetto ambizioso quindi, che può contare su una redazione giovane (quasi tutti under 30) ma con una buona esperienza alle spalle: 14 redattori ordinari e 50 collaboratori – corrispondenti, provenienti da oltre 20 nazioni del mondo. Molti dei quali già collaboratori di Limes ed Espresso.
Al nuovo portale, che per la verità esiste già dal 2010 ma che si è completamente rinnovato, sono arrivati anche gli auguri di Lucio Caracciolo. «C’è il gusto per la precisione – ha spiegato il direttore di Limes -, una virtù rara oggi e l’obiettivo di raccontare le cose trascurate dai media, può voler dire archeologia del presente ma anche far emergere la realtà»