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Nasce Istella, il motore di ricerca di Tiscali, alternativa italiana a Google

di Domenico Mussolino22 Marzo 2013
22 Marzo 2013

Istella, il nuovo motore di ricerca firmato Tiscali, è online da qualche giorno. È stato presentato martedì scorso a Palazzo Mattei a Roma, nella sede della storica enciclopedia italiana Treccani. A segnalare il forte legame che Istella vuole instaurare con la cultura. “L’algoritmo alla base di questo motore di ricerca è la qualità e il sapere condiviso” sostiene il patron di Tiscali Renato Soru.Archivi e condivisione dei dati. L’idea è indicizzare soprattutto gli archivi e quindi consentire l’accesso al web cosidetto “nascosto”, che normalmente non viene visionato negli altri motori. “Verrà dato spazio a quanti più archivi possibili, come quelli – continua Soru – dell’Istituto Treccani e del Ministero dei Beni Culturali ma anche di Blom, l’azienda leader in Italia nel settore del telerilevamento”.
La vera differenza con gli altri portali sarà però soprattutto la presenza di archivi personali. Gli utenti possono contribuire e condividere i propri file perché “ogni vita è un’enciclopedia”, ha rilevato Soru citando Italo Calvino. I modelli non mancano. A cominciare da dropbox, per continuare con il portale di condivisione delle foto pinterest. Come in facebook, con la funzione “condividi” si potranno mettere in comune immagini, video e audio. Come succede per twitter, chi vuole può diventare “follower” di altri utenti. Ed ogni utente avrà una propria bacheca digitale. Tuttavia le ricerche non saranno tracciate, così non ci saranno risposte mirate per ciascuno, ma i risultati saranno gli stessi per ognuno. “Se cerchi Dante Alighieri hai sempre la stessa risposta, se sei un operaio o un manager l’informazione deve essere identica” sostiene Soru.
Il motore di ricerca della cultura italiana. In futuro c’è anche la possibilità di stringere accordi con le pubbliche amministrazioni per completare delle mappe che vanno indietro nel tempo delle città e dei luoghi (al momento ci sono solo per le principali città italiane). Intanto ad oggi sono indicizzati oltre tre milioni di domini, tre miliardi di pagine e 180 terabytes di dati. E ci sono ampie possibilità di guadagno. “Questo è un segmento che fatturerà due miliardi e mezzo l’anno” ha dichiarato il patron di Tiscali. “Ci è costato 15 anni di investimento ed è impostato come modello di business analogo agli altri motori di ricerca: venderemo la pubblicità e le parole chiave, e gli open data (che sono gratuiti però per il mondo della ricerca)”.
“Istella può diventare il motore di ricerca più completo e accurato della cultura italiana e non solo, rappresentando un modello esportabile all’estero. Da sempre sostengo l’importanza di poter assicurare all’Italia un’autonoma capacità tecnologica per un servizio di evidente interesse nazionale che permetta una maggiore concorrenza e che contribuisca a garantire l’indipendenza e la giusta valorizzazione dei contenuti di tutti i publisher e degli utenti nazionali, poiché questo significa valorizzare il patrimonio culturale italiano” ha conlcuso Soru.

Domenico Mussolino

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