NAPOLI – Otto persone – tre tedeschi e cinque napoletani – sono state arrestate tra mercoledì e giovedì a seguito degli scontri avvenuti a Napoli, nel pomeriggio e nella sera del 15 marzo, tra le tifoserie del capoluogo partenopeo e dell’Eintracht Francoforte, prima e dopo la gara degli ottavi di Champions League. Il numero è, probabilmente, destinato ad aumentare.
Il ruolo delle forze dell’Ordine
La guerriglia urbana – che si è consumata prima sul lungomare e poi in piazza del Gesù – ha portato al ferimento di sei uomini delle forze dell’ordine. A loro il plauso del Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, che ha sottolineato il ruolo decisivo degli agenti “nell’evitare il momento di contatto” tra le due tifoserie, riuscendo allo stesso tempo a scongiurare il pericolo che qualcuno si facesse male. Sono, invece, 470 gli ultrà tedeschi finora identificati. 120 sono stati accompagnati a Frosinone e poi a Fiumicino, nella notte, per lasciare l’Italia. Altri 350 ultrà si trovano, al momento, presso la questura di Salerno per essere identificati.
Le reazioni politiche
Non sono tardate ad arrivare le reazioni politiche. Se da un lato la Lega di Matteo Salvini invoca un risarcimento danni da parte della Germania, dall’altro l’opposizione ha nel mirino il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, reo di non aver gestito al meglio un “disastro ampiamente annunciato”, come ha sostenuto la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato Barbara Florida. Peppe de Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, ha invocato le dimissioni del titolare del dicastero del Viminale, mentre il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha chiesto chiarezza sulla gestione del piano sicurezza.
La replica del sindaco Manfredi
Durissima, invece, la replica del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al presidente della Uefa Aleksander Cefarin, che, il 14 marzo, aveva definito “intollerabile” il divieto di trasferta per i tifosi dell’Eintracht. Il primo cittadino partenopeo, infatti, ha accusato Cefarin di insinuare che tutti i “napoletani fossero delinquenti”, quando i delinquenti “sono dappertutto” e “devono essere estirpati dalla dinamica del gioco”.