Caos e tensione ieri a Napoli per la manifestazione contro il vertice della Bce nella città partenopea. A poca distanza dalla Reggia di Capodimonte oltre 4mila attivisti sono scesi in piazza per dire basta all’austerity. “Siamo costretti a studiare in scuole che cadono a pezzi, universitari pagati a nero, disoccupati, precari”, urlavano in massa tra gli applausi di chi condivideva la protesta dai balconi delle proprie case.
A guidare il corteo “Bloc Bce”, partito dalla stazione della metropolitana dei Colli Aminei, è stato un gruppo di attivisti che, con indosso la maschera di Pulcinella, camminava gridando: “Siamo noi che paghiamo la crisi”.
Secondo i manifestanti il direttivo Bce è illegittimo: “Ci hanno fatto credere che la crisi è uguale per tutti ma non è così – ha spiegato in strada un ragazzo – C’è qualcuno che si è arricchito e troppi che si sono impoveriti. Noi siamo in piazza per dire che non ci stiamo, che il direttivo della Bce è illegittimo perché non è rappresentativo di niente e nessuno. Se ne devono andare”.
Slogan continui contro la Bce ma non solo: è stata infatti ricordata la morte di Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere durante un inseguimento nel rione Traiano di Napoli, e c’è stato spazio anche per la protesta di un gruppo di donne ucraine che hanno esposto la bandiera del loro paese a rovescio e macchiata di sangue.
La manifestazione ha preso il via intorno alle 10 del mattino e soltanto dopo un paio d’ore sono cominciati gli scontri con le forze dell’ordine. Davanti al Tribunale dei Minori alcuni manifestanti hanno fatto esplodere petardi mentre altri hanno tirato bottiglie e fumogeni sulle vetrine di un’agenzia del Banco di Napoli. La polizia ha azionato gli idranti per provare a disperderli e un giovane, che ha tentato di scavalcare il muro di recinzione della Reggia di Capodimonte, è stato fermato e condotto in questura.
“Oggi tutti gli italiani dovrebbero scendere in piazza per iniziare una stagione di lotta, tutti gli europei devono dire basta. Oggi non è la fine, oggi inizia la stagione di lotta”. Questo il grido di uno degli attivisti. Ma dopo le tensioni di ieri dal Quirinale arriva un messaggio di speranza. “L’Italia ce la farà e supererà le sue debolezze – ha detto il presidente Napolitano – l’’impegno del nostro paese è abbassare il debito pubblico e spostare l’accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l’innovazione e la creazione di lavoro”.
Maria Lucia Panucci