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HomeSport Napoli, danneggiata l’auto del centrocampista Zielinski. Si indaga sulle tifoserie

Polveriera Napoli calcio
Tifosi contestano la squadra
Danni all'auto di Zielinski

La settimana scorsa tentato furto

ai danni del centrocampista Allan

di Chiara Viti12 Novembre 2019
12 Novembre 2019

Un momento della contestazione di circa 150 ultras del Napoli davanti alla rampa di accesso allo San Paolo di Napoli dove era in programma alle 15.30 l'allenamento della squadra di Ancelotti aperto agli abbonati, ma non alla stampa. I tifosi hanno esposto uno striscione con la scritta "Rispetto!", 7 novembre 2019 ANSA / CIRO FUSCO

Il rapporto tra calciatori e i gruppi ultrà si fa sempre più teso, dalle minacce sui social e dalle grida sugli spalti si è passati agli attacchi diretti. L’ultimo quello al giocatore polacco Piotr Zielinski. Dall’auto della moglie del centrocampista del Napoli, parcheggiata non lontana dal quartier generale della squadra a Castel Volturno, è stata rubato l’impianto stereo e il navigatore.

Quella che potrebbe essere una coincidenza sembrerebbe però in linea con il clima inquietante che si respira intorno alla squadra. Atti criminosi e intimidatori, dei veri e propri messaggi verso quelli che una volta erano i beniamini partenopei. Nessuno escluso: venerdì scorso infatti, intorno all’ora di pranzo, il brasiliano Allan è stato vittima di un tentativo di furto nella sua villa di Pozzuoli: i ladri hanno cercato di forzare la cassaforte, senza successo. La Procura di Napoli sta provando a verificare proprio questi collegamenti.

Allan è stato uno dei protagonisti della tesissima serata di martedì scorso, durante la gara interna di Champions contro il Salisburgo, quando i giocatori hanno deciso di disertare il ritiro punitivo e di tornare a casa, invece che nell’albergo dove la società aveva deciso che sarebbero dovuti rimare. Episodio a seguito del quale sarebbe avvenuto un acceso diverbio proprio fra Allan e il vicepresidente Edo De Laurentiis, all’interno degli spogliatoi. Due giorni dopo i giocatori sono stati accolti al San Paolo, durante un allenamento aperto al pubblico, da striscioni e cori ostili.

Non è la prima volta che momenti critici sul fronte calcistico coincidono con episodi di criminalità contro tesserati del Napoli. Il fatto peggiore risale al novembre 1992, quando alcuni giocatori furono presi a sprangate sul campo di allenamento. Il più recente nel 2017 quando l’ex capitano Marek Hamsik fu vittima di un tentativo di rapina. E poi gli scippi subiti dalla moglie di Cavani o dalla compagna di Lavezzi.

 

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