Un fiume di persone disperate in fuga dal Nagorno-Karabakh. Sono in totale più di 13 mila i rifugiati in marcia dalla piccola regione nel territorio dell’Azerbaigian, dopo la sconfitta armena subita la scorsa settimana. Un’offensiva “antiterrorista” che ha causato 200 vittime in un giorno. I dati dei profughi sono stati forniti dal governo della città di Erevan, che ha specificato come siano “già stati compilati i dati di registrazione di 11 mila persone”.
Nella giornata di ieri, una disgrazia ha colpito alcuni rifugiati fermi ad una stazione di servizio. Un deposito di carburante è esploso vicino a Stepanakert, la città principale della regione separatista. L’incidente ha causato almeno 20 morti e quasi 300 feriti in condizioni gravi.
Una disgrazia che arriva in un momento già molto difficile per il Nagorno-Karabakh, assoggettata dal continuo conflitto tra l’Azerbaigian e le forze di etnia armena. Una guerra che si trascina fin dai giorni del dissolvimento dell’Unione Sovietica.