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HomeCultura Il Museo Egizio di Torino è il più apprezzato in Italia: sorpassati Uffizi e Vaticani

Il Museo Egizio di Torino
il più apprezzato in Italia
Sorpassati Uffizi e Vaticani

Lo rivela la classifica di TripAdvisor

In Europa l'Italia entra nella Top Ten

di Salvatore Tropea22 Settembre 2017
22 Settembre 2017

Il Museo Egizio di Torino è stato nell’ultimo anno il museo più apprezzato in Italia tra i viaggiatori di tutto il mondo. A stabilirlo è stato il premio “Travelers’ Choiche Musei 2017”, che si è basato sulle recensioni del sito TripAdvisor. I vincitori sono stati determinati utilizzando un algoritmo che ha preso in considerazione la quantità e la qualità delle recensioni per i musei di tutto il mondo, raccolte in un periodo di 12 mesi e così il museo torinese ha superato persino la Galleria degli Uffizi di Firenze, che si è dovuta accontentare del secondo posto, seguita dalla Galleria dell’Accademia sempre di Firenze, da Galleria Borghese a Roma e dai Musei Vaticani. Nella top ten italiana anche il Museo Nazionale del Cinema di Torino (7° posto) e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (10° posto).

Grazie alle recensioni positive l’Italia è così entrata nelle prime dieci posizioni della classifica europea, dove l’Egizio si è classificato al nono posto, mentre tra i poli artistici di tutto il mondo la posizione del museo torinese è la quattordicesima, immediatamente sotto il Louvre di Parigi. A guidare la classifica internazionale è invece il Metropolitan Museum of Art di New York.

Grande la soddisfazione della presidente della Fondazione Museo Egizio, Evelina Christillin, che ha commentato il riconoscimento come riportato anche da Repubblica.it. «Abbiamo avuto tanti premi – ha affermato – ma questo mi fa particolarmente piacere perché è un risultato spontaneo, un fatto emozionale e dimostra che le persone ci vogliono bene». La Christillin ha poi parlato anche della situazione attuale del Museo Egizio: «abbiamo 17 egittologi, investiamo sulla collezione e facciamo produzione culturale. Ci stiamo impegnando anche sul fronte della formazione più alta, vorremmo mettere a disposizione la nostra collezione per gli studi di cultura materiale».

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