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al via l’aumento di capitale
apertura -9% a piazza affari

Mps, settimana decisiva
al via l’aumento di capitale
apertura -9% a piazza affari

di Massimiliano Venturini19 Dicembre 2016
19 Dicembre 2016

La settimana inizia con difficoltà per Mps,che apre male in Borsa e cede il 9% a 20,08 euro. Un lunedì all’insegna dello scetticismo dei mercati dunque, considerando che inizia oggi e terminerà alle 14 di giovedì 21 dicembre l’aumento di capitale della società, mentre si è riaperta venerdì scorso e terminerà mercoledì la conversione dei bond subordinati.

L’istituto di credito sta quindi percorrendo le vie rimaste per ottemperare all’ordine della BCE di vendere il minimo di 9,7 miliardi di sofferenze accumulate dal 2008: da un lato rivolgersi al fondo salvabanche Atlante 2 (che ancora non si è pronunciato) dall’altro l’aumento di capitale da 5 miliardi che si traduce in una platea di 40mila piccoli risparmiatori con bond per oltre 2 miliardi di euro emessi dall’istituto per finanziare l’acquisto di Banca Antonveneta.

Occorrerà aspettare le mosse degli investitori retail e istituzionali per capire poi in quale misura il governo possa partecipare all’operazione di salvataggio. Il Mef, che è azionista di Siena con il 4%, potrebbe ad esempio partecipare all’aumento per la quota di competenza, circa 200 milioni, senza che questo rappresenti motivo di discussione con Bruxelles che reclama rigore: in quel caso, l’operazione sarebbe fatta ai prezzi di mercato e potrebbe essere subordinata alla presenza di un investitore di peso, come il Qatar, nel capitale.

Se invece si dovesse ricorrere ad un aiuto di entità superiore dello Stato, l’operazione sarebbe agganciata alla conversione forzosa dei 4,1 miliardi di bond subordinati. Qualora o la conversione, o il collocamento privato, o entrambe le operazioni, non permettessero di mettere insieme i 5 miliardi previsti, si spalancherebbero allora le porte all’intervento pubblico.

Sulla vicenda intervengono anche i sindacati dei dipendenti dell’istituto. “Tutti debbono essere chiamati a fornire senza esitazione il proprio contributo: i vertici aziendali, il Governo ed in generale la politica, le istituzioni di vigilanza e gli organi di informazione”. Questo auspicano in una nota per poi ribadire l’impegno dei lavoratori all’interno di un’azienda spesso isolata nelle istituzioni nazionali ed europee, e nell’assenza di politiche pubbliche ufficiali.

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