MILANO – La Corte di Cassazione ha confermato mercoledì 11 settembre l’assoluzione dei quindici imputati per le presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, realizzate da Monte dei Paschi di Siena tra il 2008 e il 2012. È stato infatti dichiarato “inammissibile” il ricorso contro tali assoluzioni mosso dalla Procuratrice generale di Milano Gemma Gualdi. Ne escono dunque definitivamente prosciolti i due top manager di Rocca Salimbeni, l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari e l’ex amministratore delegato Antonio Vigni, finiti nella tempesta dopo l’acquisizione nel 2007 della Banca Antonveneta. Assoluzione anche per alcuni manager di Deutsche Bank e Nomura. A rendere definitivi i proscioglimenti sono stati i giudici della quinta sezione penale, guidati da Maria Vessicchelli.
Dunque, dopo anni di inchieste e uno scandalo finanziario planetario, la Cassazione mette la pietra tombale su un’inchiesta che “non avrebbe mai dovuto cominciare”, come dicono i legali dell’imputato numero uno, l’ex presidente Giuseppe Mussari. Sul verdetto di conferma delle assoluzioni, le difese degli imputati avevano scommesso il tutto per tutto, dopo la requisitoria nella quale la Pg della Suprema Corte Francesca Loy aveva chiesto di dichiarare “inammissibile per manifesta infondatezza” il ricorso della Procura della Corte di Appello di Milano contro i proscioglimenti di secondo grado del 6 maggio 2022. In quell’occasione la seconda sezione della Corte d’Appello di Milano aveva ribaltato le decisioni dei giudici di primo grado, assolvendo l’ex presidente di Mps Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni, – condannati a più di sette anni di carcere nel primo giudizio – gli ex top manager Gian Luca Baldassarri, Daniele Pirondini e Marco Di Santo, nonché le banche estere Deutsche Bank e Nomura.
Immediato l’effetto sul titolo di Mps, che oggi apre in rialzo con il +1,65%. Già ieri Mps era volata in borsa, terminando la giornata con un balzo del +5,6% e 2,6 euro, in scia alle scommesse per il proscioglimento degli imputati. Con la conferma dell’assoluzione vengono a cadere infatti anche le richieste risarcitorie esercitate nell’ambito di tale processo penale.