Francesco Gaetano Caltagirone rafforza la sua partecipazione in Monte dei Paschi sopra il 5%, rispetto al precedente 3,5% rilevato grazie all’ultimo collocamento del Mef. Gli acquisti sono avvenuti giovedì 26 novembre con dieci veicoli finanziari diversi, tre giorni dopo il lancio dell’ops di Unicredit su Banco Bpm. Caltagirone, rientrato in Mps lo scorso 13 novembre, aveva venduto il 15% scendendo dal 26,7 all’11,7% del capitale di Siena. Nell’ambito di una operazione di sistema, le azioni erano finite ad una cordata che, oltre a Caltagirone, comprende anche Banco Bpm, Anima e Delfin.
L’obiettivo dell’operazione, pilotata dal governo Meloni, è stata quella di difendere l’italianità di Monte dei Paschi di Siena ed imprimere un’accelerazione alla nascita di un terzo polo del credito. D’altro canto però l’Ops di Unicredit ha scompaginato i progetti con un’energica opposizione dalla maggioranza. C’è chi sostiene però che la possibilità del terzo polo non sia tramontata. Si specula per esempio sul fatto che Banco Bpm possa proporre all’assemblea straordinaria un’operazione con il Monte. Montepaschi potrebbe diventare merce di scambio in un eventuale accordo tra Unicredit e governo.