Dopo il voto sulla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle in merito alla richiesta di rinvio a giudizio di Matteo Salvini sul Caso Diciotti, la maggioranza si rinsalda con una mozione sul Tav cofirmata dai due capigruppo di Lega e M5S alla Camera, Molinari e D’Uva.
Sono mesi che le due forze politiche si sfidano a colpi di dichiarazioni contrapposte sulla questione dell’Alta Velocità Torino-Lione. La mozione sarebbe una parziale vittoria del Movimento perché congelerebbe l’opera fino a una futura decisione del governo. “L’obiettivo è rivedere il progetto, risparmiare dove si può risparmiare e andare avanti – ha spiegato questa mattina il vicepremier Salvini intervenendo nella trasmissione di Radio Uno Radio Anch’io –. Renzi e il Pd mi fanno tenerezza, non sanno più a cosa attaccarsi. Non commento, non perdo tempo a commentare le sciocchezze”.
La questione rimane comunque a tuttora aperta, la mozione di maggioranza è infatti una “scatola vuota” avanzata più per prendere tempo che per decidere. “Oggi chiederò ai colleghi in Consiglio dei ministri di rendere noto a tutto il governo se effettivamente la Tav sia stata congelata o no” ha dichiarato ad Agorà il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. “Il Tav è un’opera che va fermata del tutto”, ha dichiarato a stretto giro Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri del Movimento, come in risposta al leghista. Un gioco delle parti in cui per però c’è anche la Francia. Due giorni fa il cda di Telt, la società francese che si è occupata fino a oggi di Tav, ha rinviato le nuove gare d’appalto per l’opera.
Unità ritrovata anche sulla nomina di Pasquale Tridico a presidente dell’Inps. Il professore dovrebbe succedere a Tito Boeri alla guida dell’Istituto. Tridico è un economista di Roma Tre, prima possibile ministro nel mai nato governo Di Maio, poi, più recentemente, papà del Reddito di Cittadinanza, alla cui formulazione tecnica ha dato un grande contributo.