“La società calcistica Manchester United annuncia che l’allenatore José Mourinho ha lasciato con effetto immediato il club” E’ questa la comunicazione ufficiale apparsa questa mattina alle 9,46 ora locale sulla pagina del noto club calcistico inglese. La società ha evitato di chiarire se sia stato esonerato il tecnico o se la decisione di lasciare di venuta spontaneamente dallo Special One con una formale richiesta di dimissioni.
La formula utilizzata dai Red Devils è volutamente vaga molto probabilmente per evitare complicazioni legali dal momento che gli avvocati delle due parti stanno lavorando in queste ore per trovare una soluzione per la rescissione del contratto e l’indennizzo che spetterà al portoghese. Hanno pesato le continue liti con il bomber Paul Pogba, rilegato spesso alla panchina. Non entrato in campo neanche nell’importante scontro recente con la capolista Liverpool, come già era successo prima contro il Fulham. Troppo per il fuoriclasse francese, furioso con ‘Mou’ per aver preferito a lui il belga Fellaini nella partita contro i Reds.
Troppo magri i risultati raggiunti negli ultimi due anni: lo Special One nei due anni sulla panchina dei Red Devil è riuscito a portare a casa soltanto il secondo posto nello scorso campionato di Premier, solo sesto e quinto posto nel 2017 e nel 2016.
Unico reale successo sulla panchina del Manchester United, da oggi vacante, la coppa di Europa League vinta contro l’Ajax 2 a 0 nel 2017.
Oggi più che mai sembra davvero lontanissimo l’anno d’oro del portoghese, il 2010, quando lo Special One riuscì a raggiungere il cosiddetto triplete (primo posto in campionato, vittoria della coppa nazionale e vittoria della Champions League) con l’Inter. Il primo a guidare una squadra italiana riuscita nell’impresa. Dopo l’Inter, la parentesi Real (2010-2013) dove riuscì a portare a casa solo una vittoria in campionato e una coppa del Rey, mancando “la decima” Champions, e il ritorno al Chelsea (2013-2015) dove fece capitolare i Blues fino al decimo posto in Premier tre anni fa.