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HomeCultura È morto Tzvetan Todorov. Uno dei massimi pensatori del nostro tempo

È morto Tzvetan Todorov
uno dei massimi pensatori
del nostro tempo

Filosofo bulgaro naturalizzato francese

denunciò i lati oscuri della società

di Nancy Calarco08 Febbraio 2017
08 Febbraio 2017

È morto a Parigi Tzvetan Todorov, il grande filosofo bulgaro naturalizzato francese. È considerato uno dei massimi intellettuali contemporanei. La notizia della sua morte arriva poche settimane dopo la morte di un altro importante pensatore contemporaneo, Zygmunt Bauman.

Todorov ha cominciato come raffinato critico letterario, dedicandosi in seguito agli studi filosofici e antropologici, arrivando a produrre opere di straordinaria originalità sul tema dell’alterità, sui campi di concentramento e sulla società umana.
Nasce in Bulgaria nel 1939, un paese dominato dal regime comunista che aveva annientato ogni forma di libertà di pensiero. Questa situazione ha rappresentato un trampolino per i suoi slanci ideali. Infatti, si trasferisce in Francia all’età di 24 anni, diventando ricercatore presso il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS). Proprio di questo Paese  assume la nazionalità nel 1973.
Le sue prime opere sono di argomento letterario: cura la raccolta antologica I formalisti russi e pubblica il saggio La letteratura fantastica.

Il suo interesse si sposta in seguito verso la storia delle idee. Inizia a confrontarsi con autori come Michel de Montaigne e Jean-Jacques Rousseau. Affronta il delicato problema dell’etica nei campi di concentramento nazisti e sovietici. Analizza la questione del rapporto con l’altro, al centro delle riflessioni contenute nel libro del 1982 La conquista dell’America. Proprio in quest’opera pone l’attenzione sugli effetti culturali e antropologici della scoperta del Nuovo Mondo di Cristoforo Colombo nel 1492. Tratta della colonizzazione europea sulla cultura indigena.

Riuscì a mettere in guarda la gente rispetto all’illusione che gli orrori del totalitarismo fossero alle spalle. Il suo saggio del 1991 Di fronte all’estremo, vedeva infatti quelle atrocità come un prodotto perverso della società di massa. Una società che non si è arrestata, le cui potenzialità possono essere definite tutto tranne che umane.

Secondo Todorov, l’uomo può resistere e conservare il proprio senso etico, pur essendo sottoposto a trattamenti brutali. Ispirandosi a figure come Martin Luther King e Nelson Mandela, il filosofo ha posto in luce il tema della testimonianza individuale nella lotta per la dignità di ognuno.

E’ rimasto fino alla fine una delle voci più importanti e autorevoli della cultura europea, pronto a denunciare i lati oscuri della modernità, l’egoismo e la xenofobia.

 

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