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E’ morto “Sasà”, il ragazzo colpito dal crollo della Galleria Umberto di Napoli

di Giulia Lucchini10 Luglio 2014
10 Luglio 2014


galleria-umbertoA soli dieci giorni di distanza dalla morte di Ciro Esposito, il tifoso morto negli scontri all’Olimpico prima della finale di Coppa Italia, commemorato nel quartiere di Scampia, la città di Napoli vive  purtroppo un altro terribile lutto. Dopo cinque giorni di agonia è morto Salvatore Giordano, il quattordicenne colpito dal cornicione caduto dalla Galleria Umberto I di Napoli lo scorso sabato. Un altro lutto cittadino proclamato nel giorno delle esequie dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris dopo aver affermato in una nota: “Non esistono parole per una morte inaccettabile”.

Sabato scorso “Sasà”,  dopo gli esami di licenza media, era venuto nel centro di Napoli da Marano, una cittadina vicina. Voleva semplicemente fare una passeggiata con i suoi amici. Quando davanti all’arco della galleria su Via Toledo ha sentito cadere dei calcinacci. Uno dei monumenti simboli della città è diventato così improvvisamente una trappola mortale e il giovane quattordicenne ha fatto giusto in tempo a lanciare l’allarme agli altri compagni per poi perdere conoscenza e cadere a terra ferito da un fregio pesante. Sasà purtroppo non ce l’ha fatta. Accorrono a salutarlo tutti i suoi amici di Marano e quelli che erano con lui al momento del crollo e che ha salvato allontanandoli mentre veniva colpito.  La rabbia non è solo della famiglia, ma di tutti, anche dei molti sconosciuti che si sfogano sul web.

A breve saranno notificati i primi avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del quattordicenne e secondo le indiscrezioni sono almeno cinque gli indagati con l’accusa di omicidio colposo, tra cui amministratori di condominio e tecnici comunali. L’inchiesta avviata dalla Procura partenopea si profila piuttosto intricata visto che i proprietari del monumento sono molti, per cui non sarà semplice né individuare le responsabilità né fare luce sul ginepraio delle competenze e sui vari allarmi inascoltati. Nella Galleria infatti sono stati numerosi i crolli ignorati, lanciati già dal 2005 fino alle ultime denunce di pochi mesi fa: ben quattro cedimenti a pochi metri dalla zona dove sono volati i fregi che hanno ucciso Salvatore. Il Comune aveva fatto transennare il marciapiedi, ma poi quella delimitazione era saltata, non si sa bene perché. Tutto ciò non può in ogni caso essere ricondotto ad una pura fatalità e il nesso tra la tragica morte di Salvatore e l’abbandono di ogni manutenzione delle nostre città, lasciate nell’indifferenza generale, è ormai purtroppo sotto gli occhi di tutti.

Giulia Lucchini

 

 

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