Una caduta di 20 metri, poi l’impatto. Fatale. Così un bambino di quattro anni ha perso la vita. È successo oggi pomeriggio nella stazione di Furio Camillo, metro A di Roma. Il piccolo Marco è precipitato nel vano dell’ascensore mentre il personale della stazione stava effettuando operazioni di soccorso per trasbordare alcune persone rimaste bloccate all’interno dell’elevatore. Il ragazzino era salito insieme alla madre, Francesca Giudice di 43 anni, quando l’ascensore si è fermato. Agitazione, poi l’intervento degli addetti. L’ascensore bloccato è stato affiancato da un secondo elevatore, separato da un’intercapedine di circa un metro. Proprio in quello stretto spazio è caduto Marco. Probabilmente si è spaventato e si è divincolato, precipitando. Quando i vigili del fuoco lo hanno raggiunto non c’era più niente da fare. In stazione è subito accorso il padre del bambino che ha trovato la moglie in evidente stato di shock.
Urla e insulti hanno accolto il sindaco della Capitale Ignazio Marino, immediatamente giunto sul luogo della tragedia. «Vattene, buffone» gli hanno urlato alcuni cittadini fuori dalla metro. «Non ho nessun commento da fare, quanto successo è terribile non solo per i genitori del piccolo ma per tutti noi», ha dichiarato il primo cittadino di Roma, aggiungendo che «il giorno dei funerali sarà lutto cittadino». Sconcertato per l’accaduto il prefetto Franco Gabrielli: «Superato questo momento, ci dobbiamo interrogare su come sia possibile che questo genere di cose accadano. Bisogna approfondire per capire se ci sono delle responsabilità soprattutto perché tragedie simili non si ripetano più». Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha espresso il suo cordoglio: «Voglio esprimere le mie più sentite condoglianze e quelle di tutta la giunta alla famiglia del piccolo che ha perso la vita nell’incidente avvenuto nella fermata Furio Camillo della metro A di Roma. Si tratta di un evento sconcertante che ci addolora profondamente e sul quale va fatta al più presto piena luce».
Le dinamiche dell’incidente non sono ancora del tutto chiare. L’assessore alla Mobilità Guido Improta ha provato a spiegare quanto accaduto: «Sicuramente c’è stato un errore dell’agente della stazione che ha posto in essere una procedura che non doveva, forse perché c’erano condizioni di difficoltà e alla fine c’è stata la tragedia. L’ascensore bloccato è stato affiancato da un altro ascensore e si è cercato di fare un trasbordo delle persone attraverso una botola. Una procedura non codificata». Un simile intervento, infatti, poteva essere eseguito solo da personale specificatamente addestrato, come riporta il regolamento d’esercizio dell’Atac. «Procedure che per un eccesso di generosità non sono state seguite», ha chiosato Improta.
A seguito dell’accaduto, verrà rispettato un minuto di silenzio durante gli spettacoli nei più importanti luoghi di cultura di Roma, dal Teatro dell’Opera all’Auditorium Santa Cecilia. Annullati anche tutti i dibattiti alla festa dell’Unità.
Valerio Dardanelli