Inizieranno questa mattina i prelievi sul corpo di Imane Fadil, una delle testimoni chiave del processo Ruby, morta in circostanze misteriose a Milano lo scorso 1° aprile. Come è stato confermato dai vertici della Procura, questa mattina i consulenti nominati procederanno a prelevare porzioni di tessuti degli organi interni della ragazza per verificare l’eventuale presenza di attività radioattiva. Poi, a seconda del risultato degli esami, si effettuerà l’autopsia vera e propria con le opportune attrezzature ed eventuali schermature.
L’autopsia verrà effettuata “probabilmente tra giovedì e venerdì” e prevede anche l’uso di attrezzature speciali messe a disposizione dal Nucleo radiologico e batteriologico dei Vigili del fuoco a tutela del possibile rischio di contaminazione radioattiva. Il procuratore Greco ha concluso dicendo che quella dell’avvelenamento è solo “un’opzione” e che nessuno può per ora escludere una possibile causa naturale della morte. “Quello che emerge è che all’Humanitas hanno tentato tutto il possibile, c’è anche l’ipotesi di una malattia rara che non è stata trovata”.