ROMA – Overdose da eroina. È questa l’ipotesi degli inquirenti sulla morte di Camilla Sanvoisin, la venticinquenne romana figlia del produttore televisivo Axel Egon Sanvoisin. La ragazza è stata trovata senza vita all’alba di giovedì 13 febbraio nell’appartamento del fidanzato di 35 anni nel quartiere del Municipio XV di Roma, alla Giustiniana.
A lanciare l’allarme sarebbe stato proprio il ragazzo, che alle 5.30 si è accorto dell’assenza di segni di vita della giovane. Secondo quanto dichiarato dal fidanzato, Giacomo Celluprica, Camilla avrebbe fatto uso della droga prima di andare a dormire. Giunta sul posto, la polizia ha svolto accertamenti nell’abitazione e ha trovato alcune dosi di metadone in più rispetto a quelle per cui c’era una prescrizione medica. Il 35enne è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti, misura che è stata convalida nella mattinata di sabato. Al momento l’ipotesi è di un decesso per overdose. Sarà l’autopsia, che dovrebbe essere svolta nella giornata di lunedì 17 febbraio al Policlinico Gemelli, a chiarire le cause esatte della morte della giovane e l’eventuale possibilità che la ragazza si potesse salvare.
Intanto gli investigatori sono al lavoro per risalire al pusher che ha ceduto la droga a Camilla e al compagno. Il 35enne avrebbe acquistato la droga nella piazza del quartiere di Tor Bella Monaca. Celluprica, appartenente a una famiglia di gioiellieri del rione Prati, era solito frequentare le piazze di spaccio della Capitale. Le indicazioni dell’uomo potrebbero ora consentire agli investigatori di individuare i pusher e la partita di stupefacente che potrebbe aver causato l’overdose fatale di Camilla.