SANT’ANGELO LODIGIANO – Dalle acque del Lambro emerge il corpo di Giovanna Pedretti. Ristoratrice 59enne già al centro delle cronache per la risposta a una presunta recensione omofoba e contro i disabili alla pizzeria “Le Vignole”, il locale condotto insieme al marito, Aniello D’Avino (detto Nello).
L’ipotesi suicidio
Tra gli investigatori prende piede l’ipotesi del suicidio. Un gesto non premeditato, vista la probabile assenza di biglietti d’addio. Pedretti e famiglia non avevano problemi economici. Almeno a quanto emerge dalle prime verifiche delle forze dell’ordine. L’autopsia sul cadavere è prevista per mercoledì o giovedì prossimo. La Procura di Lodi ha disposto l’esame tossicologico. Al vaglio degli investigatori anche il cellulare e il pc della donna. Senza dimenticare l’impatto dei drammi vissuti dalla donna nel suo recente passato, col fratello di Giovanna morto suicida tredici anni fa in un autolavaggio di Sant’Angelo Lodigiano.
La polemica social, Salvini contro Lucarelli
Il commento di Pedretti, divenuto virale, riscuote molto consenso, finanche da parte della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli. Tuttavia, nei giorni successivi l’autenticità di quella recensione viene messa in dubbio. Le ricostruzioni della giornalista Selvaggia Lucarelli e del compagno Lorenzo Biagiarelli la definiscono come una montatura. Dubbi che lasciano perplesso il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. “Una preghiera per Giovanna. Davvero una (presunta) recensione falsa meritava una polemica nazionale così avvelenata, su social e tg?”, si chiede il leader leghista.
Trovo interessante che in questa triste vicenda ci siano tre protagonisti: a) una persona che purtroppo ha pensato di inventare una storia sfruttando gay e disabili per finire sui giornali. b) i giornali che non hanno verificato la veridicità di uno screen così falso da essere…
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 14, 2024
Dal canto suo, Lucarelli si difende: “Nessuna campagna d’odio”. Allo stesso modo il compagno Biagiarelli, chef e blogger, respinge le accuse: “Mi dispiace moltissimo delle morte della signora Giovanna e il mio pensiero va alla sua famiglia” – scrive su Instagram – invitando “a riflettere sulle conseguenze del tentativo “di ristabilire la verità”. “Se si dovesse temere sempre questo epilogo a questo punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social”.
Notizia sconvolgente.
Una commossa preghiera per Giovanna e un pensiero affettuoso ai suoi cari.
Davvero una (presunta) recensione falsa meritava una polemica nazionale così avvelenata, su social e tg? pic.twitter.com/GQd8RSMIjE— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 14, 2024