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HomeCronaca Morta Giovanna Pedretti, la ristoratrice aveva difeso gay e disabili

Morta Giovanna Pedretti
La ristoratrice aveva difeso
sul web gay e disabili

Dopo le polemiche social la procura

segue la pista del suicidio

di Niccolò Maurelli15 Gennaio 2024
15 Gennaio 2024
ristoratrice morta recensione

Una veduta esterna della pizzeria Le Vignole | Foto Ansa

SANT’ANGELO LODIGIANO – Dalle acque del Lambro emerge il corpo di Giovanna Pedretti. Ristoratrice 59enne già al centro delle cronache per la risposta a una presunta recensione omofoba e contro i disabili alla pizzeria “Le Vignole”, il locale condotto insieme al marito, Aniello D’Avino (detto Nello). 

L’ipotesi suicidio

Tra gli investigatori prende piede l’ipotesi del suicidio. Un gesto non premeditato, vista la probabile assenza di biglietti d’addio. Pedretti e famiglia non avevano problemi economici. Almeno a quanto emerge dalle prime verifiche delle forze dell’ordine. L’autopsia sul cadavere è prevista per mercoledì o giovedì prossimo. La Procura di Lodi ha disposto l’esame tossicologico. Al vaglio degli investigatori anche il cellulare e il pc della donna. Senza dimenticare l’impatto dei drammi vissuti dalla donna nel suo recente passato, col fratello di Giovanna morto suicida tredici anni fa in un autolavaggio di Sant’Angelo Lodigiano. 

pedretti morta

Una veduta esterna della pizzeria Le Vignole con il cartello che chiede di non mettere fiori

La polemica social, Salvini contro Lucarelli

Il commento di Pedretti, divenuto virale, riscuote molto consenso, finanche da parte della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli. Tuttavia, nei giorni successivi l’autenticità di quella recensione viene messa in dubbio. Le ricostruzioni della giornalista Selvaggia Lucarelli e del compagno Lorenzo Biagiarelli la definiscono come una montatura. Dubbi che lasciano perplesso il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. “Una preghiera per Giovanna. Davvero una (presunta) recensione falsa meritava una polemica nazionale così avvelenata, su social e tg?”, si chiede il leader leghista. 

Dal canto suo, Lucarelli si difende: “Nessuna campagna d’odio”. Allo stesso modo il compagno Biagiarelli, chef e blogger, respinge le accuse: “Mi dispiace moltissimo delle morte della signora Giovanna e il mio pensiero va alla sua famiglia” – scrive su Instagram – invitando “a riflettere sulle conseguenze del tentativo “di ristabilire la verità”. “Se si dovesse temere sempre questo epilogo a questo punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social”.

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