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Morata e Tevez, buona la prima: Juve, finale di Champion’s possibile

di Stelio Fergola06 Maggio 2015
06 Maggio 2015

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Successo importante per la Juventus di Allegri nella gara d’andata della semifinale di Champion’s League. Un 2 a 1 allo Stadium contro il Real Madrid che ha il sapore di inaspettato, quasi di amarcord, segno di tempi di gloria che il calcio italiano non assaporava da tempo: l’undici del tecnico toscano sfida senza paura i colossi madrileni e mette a segno una clamorosa doppietta firmata Morata – Tevez. Lo spagnolo e l’argentino mettono la firma su una serata fantastica, sulla quale, forse, c’è da recriminare la possibilità di una terza rete non arrivata: un punto in più che avrebbe aiutato in vista di un ritorno che si preannuncia comunque difficilissimo.
Al pronti via la Juventus fa capire subito le proprie intenzioni: pressing alto, pochissimo spazio lasciato alla squadra di Ancelotti nei primi 20 minuti. In questa ottica c’è da complimentarsi con Allegri per il coraggio di inserire il giovane Sturaro, centrocampisa per cui nell’ultimo anno non sono mancate parole di apprezzamento. ma poteva essere un azzardo rischiarlo  in una partita così complicata. Niente di più sbagliato, il ragazzo dimostra di essere un calciatore completo: corsa, recupero e anche una buona dose di tecnica. Insieme a Marchisio tiene in piedi le redini di un centrocampo bianconero che, ormai da un bel po’, soffre la passività di un Pirlo non più in grado di ricoprire ruoli da protagonista per tutta la stagione: si vede fin troppo quando il numero 21 bianconero dopo neanche 10 minuti, si fa rubare il pallone sulla propria trequarti, dando il via ad uno dei pochi spunti del Real, fortunatamente senza conseguenze. Un pericolo che si ripeterà altre due volte in tutta la partita: difficoltà che il campione del mondo mostra, purtroppo, con frequenza. Va riconosciuto che, dall’altro lato, i ragazzi di Ancelotti non vivono la loro serata migliore: l’assenza di Modric fa penare la mediana dei blancos , mentre la scelta di rimpiazzarlo con Sergio Ramos non si rivela felice. Il difensore è uno degli anelli deboli , incapace di interpretare il nuovo ruolo in fase offensiva e regalando palloni agli avversari. Il croato mancherà anche tra una settimana al Bernabeu: forse una delle migliori notizie per la Juventus, visti i risultati di ieri sera.
La sintesi è la seguente: il Real, deficitario in manovra, si affida ai suoi singoli e spesso all’improvvisazione, la Juventus è invece squadra vera, illuminata da un Morata vero perno dell’attacco e da un Tevez come al solito decisivo. Ed è proprio su uno spunto dell’argentino all’ ‘8 che arriva il vantaggio: tiro in porta a seguito di azione manovrata, la respinta di Casillas arriva tra i piedi dello spagnolo che, da due passi, non può sbagliare. Tra i meriti della squadra di Ancelotti c’è quello, sicuramente, di non essere stata a guardare e di aver reagito dopo venti minuti abbastanza passivi: il primo squillo è al ’24, quando Ronaldo tira al lato. Poi il pareggio: pallonetto di Rodriguez a scavalcare Buffon e CR7 insacca in modo agevole.
Primo tempo equilibrato, ripresa bloccata fino al ’13: tiro di Marcelo ribattuto, ripartenza dei due attaccanti. Il brasiliano, poi ripiegato, stende Morata ma Tevez prosegue nella corsa e viene steso da Carvajal. Rigore netto, con l’Apache che non sbaglia: 2 a 1.
La Juve chiude quasi all’attacco, e non solo, rischia di andare più vicina al 3-1 con Llorente, entrato subito bene in partita al posto Morata. Un rimpianto che si spera non debba pesare per il complicatissimo ritorno nella tana dei leoni. Ma che non può cancellare i caratteri di una partita perfetta giocata dalla squadra di Allegri, al termine della quale è lecito sognare una finale che manca ormai da 13 anni.

Stelio Fergola

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