Confusione, cellulari in mano ai candidati e domande di esame aperte prima del dovuto. È stato così annullato, con l’intervento delle forze dell’ordine, un concorso per 23 posti da infermiere a tempo indeterminato negli ospedali milanesi Sacco e Fatebenefratelli. Considerando i tanti neolaureati e infermieri precari, non stupisce che alla prova si siano presentati in più di 2.500.
L’appuntamento era fissato per le 9:30 nel PalaVolley di Monza, una struttura sportiva apparsa inadeguata per contenere tutti i candidati. Alle 11 regnava ancora il caos. Tra luglio e agosto, erano state oltre 4.500 le domande di partecipazione inviate da tutta Italia. Dopo il primo test selettivo, erano rimasti in 2.635, tutti promossi allo scritto successivo del 2 ottobre. “E già questo a noi ha colpito: possibile che nessuno sia stato ritenuto non idoneo e tutti siano passati all’esame scritto?”, si è domandata la segretaria della Fp Cgil, Isa Guarnieri. Il numero delle richieste inviate, in realtà, non stupisce più di tanto: negli ultimi due anni, ad esempio, al Niguarda sono state 12mila le domande presentate per 25 posti, mentre al Policlinico 7mila per dieci impieghi.
Un video pubblicato su Nurse24.it e girato da uno degli aspiranti infermieri presenti all’esame ha mostrato la cattiva organizzazione della prova: decine di giovani che protestano e domande del test aperte prima del via libera della commissione. In particolare, alcuni ragazzi avrebbero notato uno di loro intento a fotografare i quesiti, prima distribuiti in modo disomogeneo e poi ritirati. Non tutti, però, avevano riconsegnato i fogli. Nonostante le lamentele di molti candidati, arrivati anche da lontano, i commissari hanno dovuto rinviare la prova, probabilmente a lunedì prossimo, quando si terrà anche quella pratica, e stanno valutando ora se denunciare il candidato sleale. Successivamente è stato richiesto anche l’intervento dei carabinieri e degli agenti del Commissariato per verificare eventuali irregolarità.
“Problemi simili a livello organizzativo si erano verificati anche durante la preselezione, con tanti candidati costretti ad aspettare ore, e a iniziare le prove con ritardo a causa di problemi organizzativi – sottolinea Guarnieri – Non capiamo come sia possibile: in altre strutture ci sono stati concorsi con un numero maggiore di candidati che si sono presentati. E situazioni del genere non si sono verificate: vogliamo capire cosa è andato storto nell’organizzazione. E se davvero ci sono stati problemi di trasparenza”.