“Davvero volete sottrarre ai cittadini italiani il diritto di formarsi un’idea sulla base di un confronto tra candidati?”. Mario Monti è serio e guarda dritto in telecamera mentre si rivolge a Berlusconi e Bersani, i diretti avversari politici. Pochi minuti e l’appello diventa virale e viene diffuso su Twitter e Facebook, luoghi immateriali di scontro di una campagna elettorale più che mai mediatica. “Abbiamo il dovere di confrontarci. Vogliamo davvero alimentare l’antipolitica?”. Il riferimento a Grillo e al M5S è chiaro. E mentre il Professore richiama al duello televisivo, è proprio l’antisistema Grillo a rinunciare, a poche ore dalla messa in onda, all’intervista su Sky. Per alcuni una mossa studiata a tavolino con la mente del movimento Casaleggio. “Preferisco ai salotti televisivi, le piazze”, continua a ribadisce Grillo ma per gli ex Favia e Salsi la paura di perdere voti gli ha fatto rifiutare l’intervista. Ed è inaspettatamente per l’ex comico dalla piazza che arriva la risposta, da Milano, da una piazza Duomo gremita da più di 30mila persone. “Grillo – chiosa Bersani – non va in televisione perché qualche domanda dovranno pur fargliela”. Ultime stoccate da campagna elettorale ricca di sferzate, interviste ma orfana, a meno di una settimana, di un confronto tra candidati. “Non solo Grillo, ma anche gli altri stanno deludendo le aspettative e gli interessi legittimi dei cittadini. – ribadisce il candidato dei centristi Monti – Non possiamo trattare i cittadini come dei minorati”.
Confronto tv a due per Berlusconi che rifiuta l’invito del Professore non considerato un avversario temibile: “Il confronto l’ho sempre accettato con chiunque anche avendo addosso sei contraddittori, credo che in questa situazione finale è utile che ad andare siano gli unici due possibili vincitori. Capisco che Monti sia disperato vedendo da vicino la possibilità che il suo centro con Casini e Fini non abbia nemmeno rappresentanti in Parlamento, visto che è molto probabile non arrivi al 10%, e quindi resteranno tutti fuori dal Parlamento compresi i signori Casini e Fini che immagino saranno molto addolorati dopo trent’anni di presenza nelle Camere”. Il Cavaliere esclude anche un dibattito con il leader del Movimento 5 Stelle: “Io ci starei al confronto con Grillo come con chiunque altro, ma credo a lui non converrebbe perché dello Stato e dei conti dello Stato non sa proprio nulla”.
Non è mancata la stoccata di Berlusconi al Pd questa mattina dai microfoni di Rtl 102.5: “Con 3 milioni di disoccupati, per Bersani qual è la cosa più importante? Il falso in bilancio. Questa è una cosa quasi caricaturale”, ha detto, sottolineando che sotto il suo governo questo reato non è stato depenalizzato. Il Cavaliere ha poi aggiunto, convinto della vittoria: “Nessuno può paragonarsi a me per capacità e inventiva”.
Un botta e risposta a distanza tra il Cavaliere e il Professore che questa mattina è tornato a insistere sul confronto tra sfidanti: “Sarebbe possibile per tutti noi parlare e fantasticare meno se ci fosse un confronto serrato davanti agli italiani che devono votarci – ha detto Monti – Sarebbe il segno di una democrazia matura, altrimenti si rischia di involvere verso una democrazia senile e immatura. Io spero di no”. E sul rifiuto del Cavaliere aggiunge: “Evidentemente ha un timore particolare a confrontarsi con me…”.
Federica Macagnone