Ieri Monti ha celebrato il 4 novembre, in Afghanistan, nella base Isaf di Herat. La visita, per motivi di sicurezza, non era stata annunciata. Nel giorno dedicato alle Forze Armate, il contingente italiano che pochi giorni fa ha pianto il giovane caporale Tiziano Chierotti, ha ascoltato le parole di cordoglio di Monti: «Tutta l’Italia vi guarda con ammirazione ed orgoglio e vi ringrazia per il contributo che state dando a prezzo di enormi sacrifici personali».
Il colloquio con Karzai. Il premier è volato poi a Kabul e ha incontrato il presidente afghano Hamid Karzai. È la seconda volta che i due si stringono la mano. Lo scorso 26 gennaio, infatti, Karzai ha firmato a Roma un accordo di cooperazione con l’Italia. Monti ha ribadito che gli impegni di collaborazione presi con l’ Afghanistan verranno portati avanti, ma avverte che si tratterà sempre meno di interventi militari.
Gli accordi tra Italia e Afghanistan. Per Karzai la presenza dell’esercito italiano è una garanzia per mantenere la pace e la stabilità in Afghanistan. Monti ha ricordato che, a conclusione della missione delle truppe internazionali alla fine del 2014, il contributo offerto dall’Italia sarà sopratutto di natura economica. «L’interesse del nostro Paese sarà rivolto all’utilizzo e all’investimento delle risorse minerarie del suolo afghano», ha poi aggiunto il presidente del Consiglio.
Il presidente della Repubblica all’Altare della Patria. A Roma il presidente Giorgio Napolitano ha deposto una corona sul monumento al Milite Ignoto all’Altare della Patria, per commemorare i caduti in guerra. Nel 94º anniversario della vittoria dell’Italia nel primo conflitto mondiale il presidente della Repubblica ha poi ricordato i due marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, prigionieri in India da otto mesi.
Di Annalisa Cangemi